1. Clang 2


    Data: 08/10/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: maledesire, Fonte: Annunci69

    Eravamo finalmente arrivati a Rio, la capitale del Brasile. Quando il coach ci aveva detto che avremmo partecipato alla gara Stefano, Luca ed io non potevamo crederci, ma eravamo lì.
    
    A causa di ritardi tra gli scali non eravamo arrivati con il resto della squadra italiana, ma il pulmino dell’hotel ci aspettava all’uscita.
    
    Tre atleti del nuoto giovani e muscolosi destavano gli sguardi femminili e anche di qualche maschio; eravamo tre ragazzi super eccitati per dove eravamo e arrapati al pensiero delle belle brasiliane.
    
    Abbronzati, alti e muscolosi eravamo proprio un bel trio. Continuavamo a ridere e scherzare in attesa delle valigie. Notai due uomini in giacca e cravatta che da un po’ ci fissavano confabulando tra loro. Erano due armadi alti quasi due metri, probabilmente guardie del corpo locali in attesa di qualche personaggio. Mi rivolsi a Stefano ”Ehi quei due sbavano al pensiero di averti tra le mani….ti guardano e si strofinano il pacco”.
    
    E Luca mi venne dietro “Eh vero ho visto anch’io, quello rasato ha già il pacco gonfio”.
    
    Infatti l’elegante pantalone non nascondeva una vistosa protuberanza di notevoli dimensioni.
    
    Ridemmo come tre scemi mentre sul carrello spuntarono le ns. valige. Le caricammo su un carrello e ci dirigemmo vs. l’uscita sempre ridendo delle probabili avance a Stefano.
    
    In viaggio eravamo a bocca aperta nell’ammirare il fantastico paesaggio. Colori ovunque, una spiaggia da favola, palme, sabbia bianca e un sacco di fighe in mini ...
    ... bikini e topless.
    
    Uno sballo!!
    
    Ci stavamo portando vs. l’interno quando l’auto alle ns spalle ci diede un piccolo urto. Ci rendemmo conto solo in quel momento che eravamo accerchiati da tre grossi furgoni neri. Il vecchio al volante sbandò e si fermò sulla corsia di emergenza. Scesero 6 uomini vestiti di nero, con passamontagna e mitra spianato.
    
    Era pazzesco, eravamo in una tangenziale a 4 corsie. Uno si avvicinò all’autista e sparò una raffica a distanza ravvicinata; il sangue e parte del suo cervello ci colpirono tutti e tre facendoci urlare.
    
    Fummo ammanettati dietro la schiena, bendati e gettati ognuno in un mezzo diverso; i veicoli ripartirono sgommando e zigzagando tra le auto.
    
    Nel mio mezzo c’erano almeno tre uomini che se la ridevano mentre venivo sbalzato di qua e di là sul pavimento. Non capivo quasi nulla di quello che si dicevano, tranne una parola che spesso si ripeteva prima delle risate “maricò” che sapevo voleva dire culatone.
    
    Un calcio mi colpì al fianco e rotolai a pancia in giù. Uno salì in piedi sulla mia schiena bloccandomi la testa con un anfibio. Mi mancava il fiato ma tentai di liberarmi sospettando cosa stava per accadere. In risposta ricevetti una scarica di calci e pestate su tutto il corpo. Poi sentii uno che mi lacerava i pantaloncini e le mutande. Uno sberlone mi colpi il culo infiammando le risate e poi un grosso dito entrò senza scrupoli dentro di me facendomi urlare.
    
    Non potevo crederci fino a dieci minuti prima credevo di ...
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