Il rubacuori
Data: 10/10/2018,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... è spossato, tuttavia ha trovato le energie per fare una doccia. Io mi ricompongo, lancio un�occhiata furtiva al box in cui l�acqua scroscia e vado via chiudendo la porta delicatamente. Il giovedì successivo lui m�interpella nuovamente:�Sono nella stanza numero centosette� - t�aspetterò là dentro.Attualmente sono più rilassata della settimana scorsa, perché solamente adesso mi rendo conto d�essere stata troppo fredda, sbrigativa e persino scortese:�T�immagino bella, lo sai questo?� - dice probabilmente cogliendo la mia disponibilità del momento.�Non è un�idea completamente sbagliata� - sorrido io annuendo.�Attualmente sono nell�ascensore, sto per salire�.�Va bene, lascerò la porta socchiusa�.Io colgo i suoi passi, cammina lentamente, è un buon segno, perché un uomo che cammina lentamente è un uomo discreto, equilibrato e riflessivo, che sa gustarsi accortamente e sapientemente i piaceri. Al presente schiude senza fretta la porta ed entra pronunciando un sommesso permesso in modo inconsueto, serio e al tempo stesso irresistibile. Io sorrido benevolmente andandogli incontro e porgendogli la mano. E� davvero molto bello, sembra una scultura dell�età ellenica, è armoniosa, forte e possente. Lui sembra sorpreso, non s�aspettava di trovarsi di fronte a una donna molto giovane e me lo dice persino:�Qual è l�età media delle tue clienti?� - chiedo io curiosa.�All�incirca quarant�anni, la media, poi ci sono pure le eccezioni, le rare eccezioni� - ...
... precisa assentendo.�Ti dispiace?� - gli chiedo io. Lui scuote bonariamente la testa e sorride mostrandomi i suoi meravigliosi denti bianchi.�No, per nulla, anzi. A quanto pare queste eccezioni sono accettabili, gradevoli e per di più soddisfacenti�.Io tendo le labbra, questa volta sorrido nervosamente scrollando leggermente le spalle, richiudo la porta e vado a sedermi sulla poltrona davanti alla larga finestra. Lui è dietro di me, poggia una mano sui miei capelli accarezzandoli. Passano molti minuti, il silenzio sembra non imbarazzare né sconcertare nessuno dei due, ma accompagna i nostri pensieri. Fuori dalla finestra il mondo scorre veloce, le automobili strombazzano, tuttavia non riesco a sentirne il suono, le luci della città sembrano lucciole immobili e imbalsamate, chiaramente attaccate all�oscurità della notte, perché ogni cosa sembra scorrere normalmente, ma non il tempo, non qua dentro questa stanza. Io appoggio una mano sul vetro freddo della finestra lasciandola scivolare come se perdessi improvvisamente le forze:�Ti pago per fare l�amore� - gli riferisco con calma.�Io mi trovo qua per questo motivo cara Marilena� - enuncia lui con il mio stesso tono di voce.�No, io ti pagherò perché tu questa notte m�amerai� - sussurro io in modo insperato girandomi verso di lui.Lui mi squadra con gli occhi smarriti da bambino tenero e indifeso, molto probabilmente anch�io ho la stessa espressione, eppure non me ne curo, perché quando si paga qualcuno non è importante ...