Il brivido del caso
Data: 11/10/2018,
Categorie:
Lesbo
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Sensazioni
Autore: dolcemaliziosa89, Fonte: RaccontiMilu
... prendendo il mio bottoncino in bocca quasi fosse una caramella. Il mio petto si scuoteva ad ogni leccata che subivo che si risolveva in una contrazione involontaria del bacino. Emettevo interi fiumi di miele femminile tra sbuffi di piacere. Ma caddi letteralmente in deliquio quando passò a leccarmi le mie grosse areole e i capezzoli rosati e sensibilissimi che sormontavano il mio petto. "non ti hanno mai leccata così vero?" incalzava Arianna sicura di sé col respiro spezzato dall'eccitazione con cui mi assaorava. Poi fece una cosa per me pazzesca: m'infilò anche il buchetto dietro con un dito, poi due: quindi la mia situazione era questa: seduta su una sedia da ufficio completamente nuda, col corpo scosso da tremiti e vibrazioni, con la bocca che si contraeva al ritmo del piacere assurdo che stavo sperimentando per la prima volta, bramando aria per riprendermi dal godimento incessante che annichiliva, la fica penetrata da tre dita e roride di umori, il buchino dietro da due e la bocca di Arianna che mi succhiava voracemente la clitoride, a tratti poi proseguiva a mordicchiarla mandandomi in visibilio. Percepivo il suo alito caldo nella zona più interna della mia vulva, le implorai di soffiare sopra quell'area rovente. Avrei voluto che entrasse dentro di me con tutte due le mani: desideravo godere infinitamente, sentirmi spalancata e sgualdrina, di più: volevo essere sfondata dalle sue dita. Le gridavo di continuare, di scoparmi e distruggermi, ma lei, per estremo sadismo, ...
... rallentava a momenti il ritmo della bocca e delle dita proprio quando sentivo montare dentro di me le convulsioni orgasmiche, per poi riprendere a ritmo più blando in un tira e molla che comparavo alla peggiore tortura. "Voglio ubriacarmi di te, Deborah. E'da quanto di ho vista che penso ...penso a questo" e poi ancora giù riprendendo a leccare. Le sue dita si erano molto pragmaticamente concentrate in corrispondenza del mio punto G determinando una serie di scosse elettriche che riuscivo sempre meno a controllare. Gridavo frasi sconnesse e mi lamentavo per la goduria, ciondolando sulla poltrona a destra e sinistra come fossi un'invasata. Solo a tratti ero in grado di aprire gli occhi e quanto vedevo non l'avrei in alcun modo connesso alla realtà. Era esasperante la lentezza con cui mi conduceva sulla strada dell'esplosione nonostante le mie suppliche di farla finita e di proseguire a titillare la clitoride. Mi sussurrava all'orecchio di tanto in tanto frasi talmente porche, cui rispondevo solo con un mugugno. "Lo vedi quanto sto godendo, lo vedi...mmmm" ripetevo come rivolgendomi ad un terzo interlocutore che ci scoprisse in quella scena.Intanto con sforzo immane avevo riaperto gli occhi per bearmi con continuità del riflesso allo specchio, rialzando poi le gambe in aria per facilitarle il compito. Continuò ancora per poco a lapparmi il bottoncino e a penetrarmi le mie intimità fino ad arrivare praticamente all'utero con le punte della dita perché venni nel più potente orgasmo ...