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Così, iniziò con un gioco troppo aud
Data: 12/10/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: BelMoroItaliano
... saprà fare le cose come si deve, sarò ben felice di tenerla al servizio da me e vedrete che potremo ottenere ed esigere da lei molto di più” . Non riuscii a dire nulla perchè Alfredo mi fece cenno di seguirlo , di fatto accompagnandomi alla porta “.Mentre la apriva il giapponese mi squadrò. Un brivido mi corse lungo la schiena quando il proprietario si rivolse a lui “Solo un attimo e la vostra gheisha sarà da voi ” e fece un cenno a Pan che ci raggiunse " padrone , vado bene così per servire al loro tavolo?” disse imbarazzata ma calata in quel gioco.Alfredo facendole cenno le indicò un vassoio Pan, prese il vassoio e si diresse verso noi. Era magnifica, tra il bordo della gonna e le calze c'erano almeno cinque centimetri di coscia nuda e il culo si intravedeva mentre camminava quel che bastava per essere indecente.“tu intanto sali pure e prendi le loro ordinazioni”Pan si scostò lasciando la strada al giapponese che squadrandole le gambe le fece cenno di precederlo. Pan si fermò guardandoci ed il proprietario sorridendo “su cosa aspetti vai “Pan senza scampo salì il primo gradino della scala a chiocciola ed i suoi passi successivi svelarono interamente le sue nudità.A metà scala lui la fece arrestare, chiedendole di aspettare il giapponese che dietro di lei non poteva che gustarsi al meglio quello spettacolo, le gambe fasciate dalle calze nere , il culo completamente nudo e tutto il resto che ad ogni piccolo passo si esponeva vergognosamente.Sulla soglia della porta Alfredo mi ...
... battè la mano sulla spalla “Ma me la racconti giusta? Veramente è tua moglie, non è che veramente una puttana? “Scossi la testa e cercai di rientrare. Lui mi fermò “Se è proprio tua moglie non credo sia la prima volta che fai esibire così”.Gli raccontai come stavano le cose e lui dopo avermi ascoltato “ Se è stato così semplice portarla a comportarsi così ti garantisco che quando tornerai a riprendertela sarai sorpreso” Mi chiuse la porta in faccia senza lasciarmi il tempo di replicare . Guadagnai velocemente il retro del locale. Gettando un’occhiata al piano di sopra vidi una vetrata del locale illuminata e mi accorsi che chiunque dalla strada buttando un occhio li dentro avrebbe visto Pan in quella tenuta indecente. La porta sul retro era chiusa. Corsi nuovamente davanti ma anche la serranda del locale era stata abbassata. Raggiunsi la sola finestra aperta ancora accessibile .Si sentì un accenno di battimano un attimo di silenzio seguito da un «ooohh» di approvazione. Nella mente avevo un turbinio di pensieri. Me la immaginavo con le loro mani che la frugavano dappertutto...oppure obbligata a cedere a tutti finendo posseduta da ciascuno di loro....trascorsi in compagnia di questi pensieri una tempo che sembrava non avere più fine e quando ritornai alla vetrata non si vedeva nulla.Avevo le orecchie tese, cercando qualche parola, ma non mi era possibile, la musica di sottofondo, la distanza e il parlare piano me lo impedivano. L'unica cosa che percepivo era qualche risatina. ...