1. volevo solo liberarmi


    Data: 13/10/2018, Categorie: Masturbazione Prime Esperienze Trans Autore: evablu, Fonte: xHamster

    ... gemere, sotto le contrazioni dell'eccitazione. Mugolavo in maniera appena percettibile, ma date le distanze sempre più ravvicinate lui sentiva tutto, avvertiva tutto, si fondeva sempre di più con la mia carne e anch'io provavo la strana sensazione di chi vuol prendere la carne dell'altro dentro il proprio corpo.- E ora dimmi se ti ha fatto più caldo o più freddo - disse quando smise di pomiciarmi, mettendomi una mano tra le cosce e trovandomi preda di un'erezione che stavolta, stando in piedi, non ero riuscita a nascondere.Stavolta fu lui che mi diede un bacio ed ebbi la sensazione che se non mi fossi scostata mi avrebbe centrato le labbra.Poi Pino si stese su uno dei materassi dei letti del rifugio e mi disse di sedermi accanto a lui. Il cuore cominciò a galopparmi nel petto.- L'altra sera ho tastato la Giulia. Siete quasi allo stesso livello. Per le tette, intendo.La Giulia aveva vent'anni ed era piatta come poche al mondo. La cosa mi ingelosì doppiamente: perché lui era stato con lei (anche se era un gran bugiardo e non era certo che dicesse la verità) e perché mi paragonava a una senza seno.- Quasi allo stesso livello nel senso che sono meglio io o meglio lei?Che domanda del cazzo. Era un altro autogol, ma me ne resi conto solo dopo.- Vieni qua che te lo dico.Mi ritrassi, ma ricominciò a palparmele.- Ti piace?Non lo potevo negare: mi piaceva. Ma rimasi zitta zitta.- Se non vuoi non te le tocco più.Non parlai, non sapendo cosa rispondere. Lui capì il segnale.- Ti piace, ...
    ... ti piace. Ti si drizza il cosino.Mi vedeva incapace di un qualsiasi movimento. Quando mise una mano sotto il sedere indovinò con le dita i contorni del tanga da femmina porca.- Oh, ma sei proprio un bel finocchietto! Un finocchietto di montagna.E cominciò a ridere, mentre io ero incapace di articolare un solo movimento che fosse uno.- Ora lo vai a raccontare a tutto il paese. Come per la Giulia.Mi guardò stranito.- E perché dovrei? Spogliati, signorina.Ero in uno stato di tremenda, incontenibile soggezione.- No, dai.Mi sfilò la camicia, sollevò la canotta scoprendomi la pancia e l'ombelico e io lo lasciai fare. Iniziò a toccarmi, era la prima volta che lo faceva direttamente sulla carne nuda e ansiosa, mi baciò le spalle e mi si appiccicò alla schiena, mettendomi entrambe le mani sul petto nudo e gonfio. Avevo i capezzoli impazziti. Le sue dita erano freddissime, ma io ero calda, caldissima.- Senti come me l'hai fatto gonfiare? E ora come la mettiamo?Mi prese la mano, con un tocco ruvido e rozzo, e mi rimase come calamitata su quel pezzo di ferro di carne. Lo aveva veramente grosso e duro.Sovrappose la sua mano alla mia, mi dettò il movimento e il ritmo, cominciai a fare su e giù, accarezzandoglielo sotto i pantaloni. Poi mi lasciò libera di proseguire da sola e riprese a titillarmi, baciandomi ancora le scapole nude, poi le tette, succhiandomi i capezzoli turgidi e la base del collo.- No, baci no. Per favore.- Sei una suina. Sei meglio della Giulia.La cosa mi inorgoglì e il ...