PIOGGIA
Data: 17/10/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Browserfast, Fonte: RaccontiMilu
... cazzo ne so. Potrei dire che ho paura che la sua ragazza scenda e che mi meni anche lei, come ha fatto la moglie di quello che mi aveva rimorchiata al parco. Ma non è vero, non è così. La verità è che non mi va più e basta. Con quella telefonata si è rotta la magia del momento, se vogliamo chiamarla così.– Lasciamo perdere, dai, non voglio farti passare un guaio – gli sorrido cercando di rimettergli il cazzo nelle mutande.Mi guarda con un misto di riconoscenza e di rimpianto. Spero solo che capisca che non sono incazzata con lui, mi dispiacerebbe. E’ andata così, non è colpa di nessuno. Mi rialzo e gli appoggio la testa sotto la spalla. Cazzo, se è alto.– Che hai da ridere? – mi domanda.Rido. Non ci posso fare nulla, mi viene da ridere. Anzi, da ridacchiare. Nulla di esplosivo, però inarrestabile.– E’ la prima volta che faccio un pompino con un cappuccio in testa – riesco a dire. E poi riattacco a ridere.– Come prima volta non c’è male… però non hai finito, non è stato un vero e proprio pompino…Trovo la precisazione un po’ pignola, ma sono indulgente e sto al gioco. “Ok, allora diciamo che è la prima volta che succhio un cazzo con un cappuccio in testa…”. Mi risponde ridacchiando anche lui, mentre io forse per la prima volta realizzo lo stato in cui si trovano i miei jeans.– Dio santo, sono tutta bagnata.– Non in quel senso, intendi.– Ahahaha… non lo so, sono talmente zuppa che in quel senso dovrei controllare…– Se vuoi controllo io…– Ahahahahah meglio di no… meglio che ...
... andiamo.– Annalisa, hai detto?– Non è molto carino da parte tua non ricordarti il nome…– Se domani sera continua a piovere possiamo darci appuntamento qui…– Ahahahah… magari domani sera ho la polmonite…– Sarebbe carino, però. Potrei metterti con le spalle al muro. Anche quella è una cosa che non ho mai fatto sotto la pioggia.– Ah, ecco… non so se avrei voglia di essere inchiodata a quel muro.In realtà, se ci penso, la prospettiva non mi dispiace affatto. Pioggia o non pioggia. Ma è meglio non creare tante aspettative.– “Inchiodata al muro”… ma parli sempre così?– In genere no. Ci sono cose che si pensano e non si dicono…– Ma si immaginano…– Sì…– Immagine per immagine, non spalle al muro, ma faccia al muro. E con i jeans calati. Io immagino di inchiodarti così, prima un buco e poi l’altro.Eccolo, anzi eccoli. Lo spasmo e il calore. Adesso sì che non ho più bisogno di controllare se sono bagnata anche sotto le mutandine.– Sei un porco… – sibilo.– E tu una troia…– Non sai quanto, te l’ho detto. E poi avevo proprio voglia di qualcuno che mi chiamasse troia.Mi stringe, poi mi bacia ancora. Sta combattendo contro il suo desiderio, lo sento. E la cosa mi piace. Il mio calore avanza.– Allora facciamo per domani sera? – sussurra.– No – gli rispondo senza nemmeno pensarci tanto.– Perché no? – domanda sorpreso.– Perché no. E nemmeno dopodomani o un’altra volta. Vorrei dirti restiamo semplicemente amici – gli dico sbottando quasi a ridere – ma in realtà chi cazzo ti conosce?– Te l’ho detto ...