A volte un ex
Data: 18/10/2018,
Categorie:
Sensazioni
Autore: Sabina Riva, Fonte: RaccontiMilu
... stiamo qui insieme. Lo so, lo so che se Tomas non mi avesse mollato in quel modo ora non sarei qui. Esteban non si sarebbe riavvicinato a me e io non lo avrei cercato per rispetto nei confronti di Tomas. Ma inutile pensare a tutto questo adesso, mentre sono qui. Mi sento bene, mi sento rilassata. Sto vivendo. Vedere che non tutto quello che ho vissuto nel passato è finito nell’immondizia mi conforta. Non è tutto schiacciato e buttato in uno scatolone informe sotto il letto come le cose che ho restituito a Tomas. C’è qualcosa che ancora vive e sa essere bello. Perché nulla dura? Perché la vita scorre in linea retta alla velocità della luce mentre io vorrei solo che arrestasse la sua folle corsa per entrare in una rassicurante circolarità dove la vita sia scandita da una dolce ripetizione? E allora sì, accontentiamoci di questo breve istante di pace e bellezza e viviamolo appieno, senza desiderare null’altro, senza aspettarci che possa durare più di un battito d’ali. Guardo Esteban e le lacrime mi scendono copiose sulle guance. Stavo bene con lui, eppure è finita; amavo Tomas ed ora non provo più nulla, se non sconcerto. Tutto ciò è troppo –troppo!- deprimente per essere espresso a parole. Esteban mi guarda e i suoi occhi diventano lucidi. “No, no” mi dice, e mi prende tra le sue braccia stringendomi forte a sé. So che mi capisce. So che mi ama ancora e so anche che è consapevole del fatto che non staremo mai più insieme. Io mi lascio trasportare da quell’abbraccio avvolgente e ...
... faccio mia quella sensazione, per serbarla nel futuro. Spero che tu non faccia mai nulla tale per cui non riesca più a far riaffiorare alla memoria i nostri ricordi. Dopo quello che è successo, se potessi eliminerei quelli con Tomas come in quel film con Jim Carrey. L’avermi privato della semplice purezza dei nostri ricordi è la cosa che gli rinfaccio di più. Erano la cosa più cara che avessi e adesso sono estranei al mio cuore, li sento come insudiciati, distorti.Esteban, Esteban. Hai un profumo inebriante, mi metti le tue labbra sul collo, ti sento aspirare il mio profumo. Mi disacco. Ora vado, le amiche mi attendono al Groupie le fol per festeggiare insieme. Saremo otto, un bel numero contando che non sono nemmeno in patria. Le donne mi amano più degli uomini, rido io. Sono sempre più consapevole della presenza fisica di Esteban. Mi è bastato toccare la sua pelle e sentire il suo odore per lasciare il mondo astratto dell’intelletto e ritornare alle forme essenziali dell’essere umano. L’animalità. L’intelletto è sopravvalutato. E’ distruttivo. L’istinto invece preserva. Se lo avessi seguito già ad agosto mi sarei allontanata dalla forza distruttiva di Tomas. Però mi sono voluta convincere che sbagliava. Anche ora il mio istinto si scontra con la ragione. Per fortuna che ho le ragazze che mi attendono. Non ho scelta. Mi avvio alla porta e la apro. Io ed Esteban, gli occhi l’uno nell’altra, pieni di tutto quello che non ci siamo detti e che non ci possiamo dire. “Grazie”. Lo ...