Il primo passo - Racconti Erotici

Il primo passo

L'aria è fredda fuori. Piove e il frastuono delle gocce sul tetto della veranda, dove mi trovo a fumare e pensare, aumenta la mia agitazione.

Mi chiamo Lorenzo, ho 30 anni e convivo con una donna che mi ha dato uno splendido figlio. Lui adesso ha un anno. Lei, bella, dolce, energica. Ma dentro di me nulla sazia il mio desiderio.

Amo conoscere e fare l'amore significa questo per me. Avvicinarsi ad una persona, per poi sfiorarsi e, infine, fondersi... questo percorso è l'atto massimo di conoscenza tra un uomo ed una donna.

Mentre spengo la sigaretta, mi accorgo di un ombrello rosso acceso che si muove giù per strada...

lo riconosco... è un ombrello davvero singolare... è lei... e lei è veramente un desiderio.

Io e la mia compagna ci siamo da poco trasferiti all'ultimo piano di questo condominio. La ragazza dall'ombrello rosso vive al terzo piano dello stabile. Io l'ho incrociata diverse volte, ma non abbiamo mai avuto l'occasione di rivolgerci la parola.

Eppure, in alcune circostanze, ho avuto il sentore che lei muovesse interesse nei miei confronti.

Dico che "muoveva" perché era come se aria calda mi investisse ogni qualvolta ci si incontrava per le scale.

Una volta il risolino con l'amica alla mia vista. Una volta lo sguardo dritto negli occhi e una smorfia delle labbra... quella sorta di accavallamento che è come un morso soffocato.

Non sono sicuro dell'età, ma appare sicuramente maggiorenne.

La vista di lei mi accende. Ci vorranno una decina di ...

... minuti prima che arrivi al portone.

Io sono vestito.

Decido di scendere.

Ho voglia di una pazzia. Voglio esaudire un desiderio o, almeno, provarci.

Infilo le scarpe e prenoto l'ascensore.

Mentre sale rientro a controllare che la mia companga e il pupo dormano.

Tutto tace. Ma l'aria è elettrizzata.

Io lo sono tremendamente. Il cuore batte all'impazzata quando l'ascensore arriva al piano.

Chiudo la porta di casa ed entro. Le mani tremano quando premo il pulsante per il piano terra.

e intanto mi convinco a mantenere la calma controllando la respirazione.

Piano dopo piano è un andirivieni di emozioni contrastanti. Desiderio del proibito e paura della scoperta.

Non ho pensato bene a una tattica. Ma me ne accorgo ormai arrivato, quando lei mi si presenta davanti come una meravigliosa conferma. Io mi fermo estasiato a guardarla. Lei lo nota.

Fingo di aver dimenticato qualcosa e le propongo di risalire insieme.

Lei continua a guardarmi e scostare lo sguardo, come per provocarmi...

Nel mentre arriviamo al piano. Capisco di aver fallito qualsiasi tentativo, nel vederle aprire il cancelletto dell'ascensore, quando le dico . Lei mi guarda con evidente curiosità.

Il suo sorriso mi solleva e mi conquista.

mi domanda maliziosa.

Ed io, ostentando una sicurezza che in realtà mi mancava

Mi guarda... in silenzio.

Con tono poco entusiasta

Inizio a leggere eccitazione nei suoi occhi.

Le porgo la mano. Lei la guarda come desiderosa di ...