Teresa
Data: 23/10/2018,
Categorie:
Maturo
Prime Esperienze
Autore: LittleBean, Fonte: xHamster
Si chiamava Teresa, avevo più o meno 16 anni e eravamo vicini di casa. Spesso e volentieri mi trovavo a fantasticare sulle sue curve, calde e morbide, che l'avvolgevano, lasciando nelle mani e sul viso pelle liscia e viva, di quella lucentezza che la faceva sembrare più giovane e sbarazzina. Di tanto in tanto mi trovavo nel suo cortile nella speranza di trascorrere del tempo in sua presenza, immortalando le sue movenze e il suo corpo per poi dare vita a scene erotiche nella mia mente. Ogni volta diventavo duro all'istante e dovevo correre a farmi una sega. Spesso mi divertivo a rimanere a parlare con lei anche durante l'erezione, con l'ambita speranza che se ne accorgesse e mi portasse in paradiso con la sua bocca. Vestaglia leggera da casalinga, tradita solo dal colore del intimo che usciva sulle spalle, tanto da riuscire a vederla nuda; seni prorompenti che andavano ben oltre la quinta e un po' di pancia che rendevano onore ai suoi quasi 50 anni, capelli mogano e un po' mossi che finivano prima di scendere sulle spalle, schiena carnosa e un bel culo, a dire il vero non molto tondo, ma quando si chinava a raccogliere i frutti dell'orto, diventava perfetto per scene di pecorine sparse per il mondo. Il viso, incastonato nei capelli, aveva un pelle liscia e lucente nonostante qualche piccola ruga e gli zigomi sempre un po' arrossati le davano un'aria da porca che mi mandava al manicomio. Gli occhi grandi e sinceri trasmettevano allegria e la sua bocca era sempre pronta a ...
... fare un sorriso. Le sua labbra, seppur sottili, venivano spesso inumidite dalla lingua, come a dire: che fai non me lo metti in bocca? Ma ciò nn l'aveva mai pronunciato purtroppo. Un giorno come altri, dopo aver raccolto e sistemato della legna, insieme al marito al figlio e a mio fratello, tornammo stanchi per il pranzo, che per l'occasione si teneva a famiglie uniti. Armeggiava in cucina, con una delle sue vestaglie dato il clima caldo, mentre l'altra sua figlia e mia madre le davano una mano. Tavola imbandita e risate, complice il vino. Eravamo tutti lì e nn potevo far altro che vederla e desiderarla. Andai fuori e mi allungai sulla panchina, mentre si sentivano le cicale. Continuavo a fantasticare sulle sue tettone che facevano scomparire il mio cazzo per poi farlo riapparire grondante sborra, oppure sullo scoparla da dietro mentre con le gambe tese e il culone all'insù toccava con le mani per terra e le sue tettone rimbalzavano da tutte le parti, la sentivo godere, urlare e incitarmi a continuare. Ero sulla panchina ad occhi chiusi, allungato e quasi quasi mi sarei fatto una sega proprio lì, mi avrebbero visto, ma era troppa la voglia. Non mi stavo toccando ma il mio cazzo era diventato durissimo e pulsava. Ero senza maglietta e con un paio di pantaloni corti sportivi. Il cazzo sempre duro iniziava a chiedere attenzioni e lo spostavo da destra a sinistra per cercare di calmarlo ma mi saliva ancor di più la voglia di lei. Sentii la porta aprirsi e riconobbi la sua voce, mi ...