1. Lezione serale


    Data: 26/10/2018, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: Marina

    Lezione seraleEcco, ci siamo, devo entrare in classe, proprio in quella, l�ultimo anno. Non mi piace quella classe, ci sono cinque o sei ripetenti che fanno i gradassi, disturbano gli altri che poi si lasciano trascinare.Poi mi capita sempre il venerdì sera, quando la settimana lavorativa finisce e mi sento sempre molto stanca. Per fortuna l�ora di lezione &egrave di cinquanta minuti e quindi durerà molto di meno.Sono davanti alla porta, vorrei non entrare, ma il dovere mi chiama. Sento i ragazzi in classe che parlano ad alta voce, praticamente tutti insieme. Il risultato &egrave un chiasso infernale.Forza Marina, fai un gran respiro e apri quella porta. Coraggio, &egrave l�ultimo sforzo settimanale.Così metto la mano sulla maniglia e apro. Ovviamente solo pochi smettono di parlare, gli altri continuano, incitati dai ripetenti. Qualcuno mi guarda, qualcun altro parla al cellulare, altri giocano col cellulare, altri parlano tra di loro.L�unica &egrave fare finta di nulla e sedermi alla cattedra come se fosse una normale lezione. Poggio la borsa sulla scrivania col libro di trigonometria accanto e mi seggo.Ma che stupida, mi dico ancora, proprio oggi ho messo la gonna, anche un po� corta. Ma sono proprio rimbecillita. La scrivania &egrave aperta davanti e devo fare molta attenzione a non dare spettacolo. L�unica sarebbe restare in piedi, ma ormai sono seduta e non voglio che mi credano imbarazzata.Comunque, stranamente, appena mi siedo la classe si zittisce. Mi guardo intorno ...
    ... stupita. Cosa &egrave successo? In genere non smettono mai di ciarlare. Vedo i loro sguardi su di me. Li vedo alzare e abbassare lo sguardo, guardano me e � e sotto la cattedra. Certo, avrei dovuto immaginarlo, ora sono intenti a guardare le mie gambe. L�imbarazzo si fa terribilmente pesante. Dovrei alzarmi e fermare lo spettacolo, ma avrei dato il via ad una nuova caciara. Sono indecisa. Certo se non avessi messo la gonna non mi sarei sentita così. Cosa devo fare.Resto parecchio tempo in uno stato di incertezza, immobile, con mille e mille pensieri che mi passavano per la testa. Quei ragazzi terribili che stavano sempre dietro alle ragazzine ora guardavano le mie gambe. Non che fossero scoperte del tutto, ma certamente non poco.I due più terribili erano anche seduti al primo banco. Non smettevano di guardare sotto la cattedra e non facevano nulla per nascondere quel loro interesse, tant�&egrave vero che si davano anche piccole gomitate sorridendo maliziosamente.Oddio, cosa faccio? Certo non potevo restare immobile e in silenzio. Non potevo nemmeno dire loro qualcosa. In effetti la colpa era mia di tutto questo. Forse l�unica soluzione sarebbe stata quella di far finta di nulla. Di fare lezione come se non stesse succedendo nulla.Così presi il libro e dettai il primo problema che avrebbero dovuto risolvere.Tutti scrissero, anche quei due al primo banco, ma non avevano nessuna intenzione di svolgere il compito. Continuavano a fissarmi.Cosa avrei dovuto fare? Continuare a far ...
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