Galeotto fu il bikini
Data: 28/10/2018,
Categorie:
Lesbo
Autore: BlackInk, Fonte: Annunci69
Abito in una piccola palazzina, un paio di famiglie di anziani che non mettono mai la testa fuori casa e qualche coppia che appena arriva la bella stagione passa i fine settimana nelle case di villeggiatura.
Ho la fortuna di avere il giardino e molto tempo a disposizione per sfruttarlo.
Uno degli appartamento è vuoto. I meglio informati dicono che sia stato venduto e che a breve vi si trasferirà qualcuno. Per ora io non ho ancora visto nessuno.
Oggi fa caldo, sono sola. Mia figlia è in vacanza al lago dalla zia e mio marito, come al solito, relegato in ufficio. Potrò godermi tutta la giornata libera. Mi dedicherò al mio passatempo preferito: leggere racconti erotici in giardino stesa al sole.
Musica fusion alle orecchie, mi metto a leggere dal tablet.
È un attimo e un formicolio inizia a farsi sentire. Ultimamente mi eccito così facilmente.
La mia mano inizia a giocherellare con i capelli poi, seguendo il ritmo della lettura, scende verso un un seno. Lo stuzzica. Lo accarezza. Nel frattempo stringo le gambe, contraggo il culo e spingo il bacino in avanti e indietro, come se un tocco invisibile mi stesse coccolando. La mano scivola in basso inizio ad accarezzarmi da sopra il bikini.
La frenesia aumenta e decido di togliere anche quel minimo pezzo di stoffa. Sono sola e un’alta siepe mi protegge dal resto del mondo.
Nuda, sento la brezza estiva soffiare sulla farfallina rasata di fresco.
L’eccitazione raggiunge livelli altissimi e mi masturbo ...
... ferocemente. Sento il clitoride gonfiarsi, il bacino muoversi sempre più velocemente, tiro le gambe e le punte dei piedi, con la mano libera stringo il bordo del lettino e poi esplodo nell’orgasmo.
Mentre il flusso del mio piacere inonda il mio corpo, un tocco leggero mi sfiora il viso. È una vestaglietta di seta bianca e profumata.
Mi guardo in giro per capire da dove proviene e scorgo una donna al balcone dell’appartamento vuoto. Che pensavo fosse vuoto!
Mi saluta e si scusa per la biancheria caduta. Dice che scende subito a prenderla.
Mi ricompongo in fretta, senza avere il tempo per essere imbarazzata di quello che la donna potrebbe avere visto. Indosso la mia vestaglia da camera e vado alla porta.
Una strana corrente mi ha percorso nel breve istante in cui ho incrociato il suo sguardo.
Una tensione delicata ed eccitante.
Sulla porta vedo una donna di 30, 32 anni, fisico tonico bel lavorato in palestra.
“Ciao, sono Giada. Mi sono trasferita oggi nell’appartamento del secondo piano.” dice allungando una mano verso di me. “Scusa ancora per la biancheria.”
Sorrido. La biancheria è l’ultimo dei miei pensieri ma anche l’aggancio per attaccare un discorso più spinto dei soliti convenevoli.
La invito ad entrare, a bere un caffè, a fare conoscenza da buone vicine.
Indossa un paio di shorts color kaki e una canottiera a costine verde. Sembra una sexy marine USA con una coda alta sopra la testa. La mia mente va in panne. L’unica cosa che vorrei è averla tra ...