1. Ricordo di un estate


    Data: 28/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: Smyle, Fonte: EroticiRacconti

    Quando ci incontrammo quel sabato pomeriggio, ebbi difficoltà a non saltargli addosso e spogliarlo nel parcheggio ma, mi trattenni...volevo che accadesse qualcosa di particolare, di indimenticabile! Lui era sempre stato restio nell'avere rapporti in luoghi pubblici, mentre a me, eccitano moltissimo. Cosi, decisi di portarlo a fare un pick nik (ovviamente era tutta una scusa). Lo portai in questo enorme parco nazionale. Ci allontanammo molto dall'entrata ed ad un certo punto, mi girai verso di lui e inizia a baciarlo dolcemente. Sentivo il suo membro svegliarsi ad ogni mio lieve ansimare. Lui era nervoso però... Aveva paura che qualcuno ci vedesse. Così decidemmo di addentrarci nel bosco fitto. Lui era davanti ed aveva un passo alquanto svelto, nonostante non conoscesse la strada. Decidemmo di fermarci e mi iniziò a baciare, sbattendomi contro un albero. Mi alzo le mani sopra la testa, bloccandole. Con l'altra mano iniziò ad accarezzarmi la guancia, poi il collo... Scendendo sul mio petto dove trovò i miei capezzoli turgidi pronti ad attenderlo. Iniziò a giocare con loro, stuzzicandoli uno per volta. Prima con le dita svelte, poi la lingua e mordendoli all'occorrenza con i denti. Poi si fermò a guardarmi, si avvicinò e appoggiò la sua fronte sulla mia. ...
    ... Non mi baciò. Rimase fermo qualche istante a fissarmi e prima che potessi accorgermene, la sua mano era entrata nelle mie mutande e iniziò a giocare con il mio clitoride. Ero bagnatissima quindi ci misi poco a raggiungere l'orgasmo ma sul più bello, si fermò perché iniziavo a farmi sentire. Mi lasciò le mani, si sbottonò la cintura e i pantaloni e mi fece inginocchiare. Lo guardai negli occhi e iniziai a leccargli la cappella. Con le unghie iniziai a fargli i massaggi sulle palle. Iniziai a scendere sempre più giù, avvicinandomi sempre di più all'inguine. Mi prese i capelli e li strinse in una coda improvvisata e lo presi tutto dentro. Continuai così per una decina di volte, mentre lo guardavo godere, sopra di me, per merito mio. Mi fece fermare quando anche lui stava per giungere al culmine e mi fece girare. Ebbi il tempo di chinarmi e me lo mise dentro. Urlai. Cavolo quanto mi mancava sentirlo! Mi posò le mani sui fianchi e iniziò ad attirarmi a se, sempre più velocemente. Allungò una mano e mi prese una tetta, mi strinse un capezzolo e con l'altra mano cercò il mio clitoride. Iniziò a giocare e non riuscì più a resistere. Venni abbandonandomi ad un urlo di godimento. Lui mi fece girare e me lo mise il bocca, riempendomi con il suo caldo liquido d'amor. 
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