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Viaggio d'affari a madrid - ep. 3
Data: 10/11/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: granbear
... seguirla. Mi stavo rendendo conto che ero stato stupido e superficiale a vergognarmi quasi di lei e, per certi versi, intendevo rimediare alla pochezza dimostrata ai suoi occhi. Uscimmo dal locale dopo numerosi drink’s e ci incamminammo per i vicoli affollati della Chueca. Ci fermammo in un altro paio di baretti per bere qualcosa attirati dalle festose combriccole di ragazzi gay, trav e trans che ridevano amabilmente. Alla fine approdammo ad un piccolo baretto, gestito da due trans, la cui specialità erano margarita, piercing e tatuaggi. Decidemmo di entrare. Ci accomodammo su un tappeto di cuscini ed ordinammo l’ennesimo drink. Sofia mi disse: “ho saputo della vostra serata al club di lucifero dell’altra sera …mmm.. molto eccitante…. sai che anch’io sono socia? Rimasi un pò interdetto per l’imbarazzo e lei mi sbeffeggiò affettuosamente dicendomi “..ma dai non arrossire … lo sai che quello che succede al palacio è tutta colpa della perla”. Sorrisi e stupidamente arrossii, pensando che anche lei quella sera potesse essere li al palacio. Ad un certo punto ricevette una telefonata, durò pochi minuti e attaccò. Mi disse: -” niente in contrario se ci raggiunge un amico?” dissi di no, anzi che mi faceva piacere. Dopo circa un quarto d’ora entro un giovane a metà della trentina, molto distinto ed elegante nella sua divisa blu, di comandante della compagnia aerea “IBERIA”, alto circa un metro e ottanta, snello e longilineo, viso regolare, e abbronzato, aveva ...
... occhi grandi e castani. Il fatto che fosse completamente pelato faceva risaltare gli occhi ed il bellissimo sorriso. “Piacere Xavier” disse sorridendo e mettendo in evidenza i suoi denti bianchissimi. Lo invitammo a sdraiarsi fianco a noi ed a bere un drink. Iniziammo a conversare amabilemente e mi resi conto che man, mano, che passava il tempo in Xavier si accentuavano degli atteggiamenti e delle movenze femminili. Ci spostammo in una specie di nicchia, a mò di alcova, molto comoda, fatta di tappeti e cuscini chiusa ai tre lati da pareti di legno istoriato e per il quarto oscurabile da un pesante tendaggio di damasco. Ad un certo punto Sofia ordinò una bottiglia di champagne e chiese a Xavier di chiudere la tenda, rimanemmo così nell’assoluta intimità e riservatezza. Quando arrivò lo champagne Xavier si alzo per aprire il tendaggio e consentire al cameriere berbero di entrare e ne approfittò per levarsi le scarpe e lasciarle fuori dall’alcova. Notai così i suo piedi curatissimi, molto belli ed affusolati, non eccessivamente grandi e con le unghie laccate di un rosso scurissimo. Portava anche una fine cavigliera indiana a sinistra. La vista delle estremità di Xavier, mi portarono una strana eccitazione e non potei fare a meno di guardarli a più riprese. Ad un tratto mi chiese:”ti piacciono” –“certo moltissimo” risposi – “ne vado molto fiero” disse lui – ed io:” me li faresti toccare … massaggiare..”- ”certo” rispose: “adoro i massaggi ai piedi” e distendendo ...