1. La vita non sempre è come la sogniamo noi.


    Data: 19/08/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Cuckold Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    La vita non sempre è come la sogniamo noi. Questo racconto inizia grazie ai numerosi contatti email avuti con Fabio, diretto interessato della vicenda. E’ una storia ingarbugliata e piena di sorprese dove la mia impressione è che la realtà a volte sfugga nella fantasia. Io da , sufficiente, interprete cercherò di “riportarla” nel miglior modo possibile chiedendo già ora la vostra collaborazione su alcuni temi di cui la mia conoscenza è limitata. Non sono interessato alle fantasie, ma ai pareri/suggerimenti di chi ,donna o uomo che sia, vive o ha vissuto qualcosa di paragonabile. La vicenda inizia qualche anno fa. Siamo a Milano ed io, Fabio, ho la fortuna di incontrare l’amore della mia vita: Marta. Mi ero laureato in ingegnera due anni prima e lavoravo come consulente presso un noto studio specializzato in “grandi opere edili” che aveva la sede proprio nel centro di Milano Ricordo quel giorno come fosse oggi. Stavo facendo la pausa caffè presso un bar vicino a piazza Duomo quando la vidi. Era di fianco a me e a sua volta “stava prendendo “ un caffè. Rimasi abbagliato dalla sua figura, da quel viso nel contempo serio, ma disponibile all’allegria. La fotografia a vista. Un po’ meno alta di me, che supero abbondantemente il metro e ottanta, lunghi capelli corvini ed un viso affilato, ma non spigoloso. Gli occhi chiari e le labbra carnose dipinte da un rosso vermiglio. Il corpo era nascosto da un impermeabile , ma era evidente che fosse ben “distribuito. Indossava una gonna e ...
    ... calze velate e potevo vedere i polpacci torniti e che indossava delle scarpe molto femminili. Penso di essermi innamorato di lei all’istante tanto che superando la mia forte timidezza fui sfrontato. Mi rivolsi a lei dicendole: senza un buon caffè non si arriva a fine giornata Lo so è una frase stupida, ma è l’unica che mi venne spontanea in quei pochi attimi di disponibilità, poi l’avrei persa. Mi guardò sorpresa e seria. MI sentii arrossire e sudare. Non aveva capito? Era stupita mi fossi rivolta a lei? Avevo fatto la figura del “tacchinatore”. Che imbecille sono. Scusi ,scusi ed in un moto di onestà le dissi: mi è uscita così, non sapevo cosa dirle e rimasi così come un “pirla”. Lei mi fissò silenziosa, con un viso quasi corrucciato; per fortuna durò poco. Vidi il suo viso rilassarsi ed aprirsi. Vidi il bianco dei suoi denti che accompagnò una schietta, riservata, risata. Disse: questa mi mancava. Sono stata” abbordata” in tanti modi (effettivamente era una bella ragazza)questo mi è nuova. Prese l’iniziativa: ciao sono Marta ed allungò la mano per stringere la mia. Adesso ero io lo stupito, ma fortunatamente riuscii a prendere la sua mano. Ciao sono Fabio, scusa ma.. Non c’è niente da scusare. Hai ragione. Senza caffè qui a fine giornata non ci arriviamo. Dove lavori? Le dissi dove lavoravo ed a grandi linee cosa facevo, che mi ero laureato anni prima e che vivevo a Milano ed altro. Penso di averle descritto in tre minuti tutta la mia vita. Lei mi ascoltava sorridente e ...
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