1. Nella sua bocca


    Data: 19/11/2018, Categorie: Etero Autore: Morpheux, Fonte: Annunci69

    Ci stavamo dando dentro piccola, da... non ho idea quanto tempo.
    
    Ti ricordi? La fame di te non riusciva ad essere placata, il mio cervello non mi dava il "via libera" per venire, dovevo averti ancora, dovevo ulteriormente saziarmi di te.
    
    Stavo esaurendo le idee di come ti avrei potuta ancora scopare. Il mio cuore mi martellava dentro, lo sentivo scatenarsi dalla cappella ai timpani. Continuavo ad ammirarti, a pensare quanto bella sei: mentre ti scopavo a pecorina schiaffeggiavo i tuoi glutei, quello "s-ciàf!" che vibrava nell'aria così genuino, accarezzavo tutta la pelle della tua schiena, idratata dalle mie gocce di sudore, mentre tu gemevi di piacere.
    
    Passavo le mani dalle ascelle al tuo seno, un po' penzolante per la posizione, tanto che riuscivo quasi a prenderlo tutto in mano, strizzandoti il capezzolo fra il mignolo e il palmo. Mi capita spesso di sentirmi così ingordo di te: è una sensazione che non credo possiate provare voi donne. E' una sorta di bramosia, una voglia rabbiosa di possedere completamente una persona, sentirla con tutti e cinque i sensi, avere la certezza che in quel momento per lei esisti soltanto tu. E' molto difficile da spiegare, me ne rendo conto, ma dovresti pensare ad una disperata voglia di appartenere, sperando che dall'altra parte si senta lo stesso sentimento.
    
    Con una mano agguantavo la tua foltissima criniera alla base della nuca, tirandoti indietro la testa, facendoti inarcare la schiena, affondandoti dentro il più ...
    ... profondamente possibile, sentendo il tuo lamento ogni volta che entravo in contatto con la bocca del tuo utero.
    
    Non mi stancherò mai di sentirti venire, pertanto non potevo resistere alla tentazione di scendere con la mano, per spalmare i tuoi succhi sull'esterno della vagina, per stringere le tue grandi labbra attorno al mio membro facendomi sentire ancora di più, e per torturare il tuo clitoride mentre le mie palle continuavano a sbatterci contro.
    
    Eee... sì. Riuscivo a farti venire, ancora e ancora.
    
    Il mio cervello comunque non voleva saperne di lasciarmi libero di andare, voleva vederti ancora totalmente mia.
    
    Eri sfinita, i continui orgasmi ti avevano fiaccato, ormai la pressione sanguigna era un po' troppo bassa e si percepiva chiaramente la tua stanchezza, non hai idea di quanto affetto e tenerezza provo per te in quei momenti.
    
    E' stato in quel momento che l'hai fatto.
    
    Ti sei girata per baciarmi dolcemente interrompendo il mio ritmo indiavolato, te ne sei rimasta così, adorabile, con la tua tenerissima lingua nella mia bocca, per farci riprendere fiato.
    
    Con la solita eleganza felina ti sei staccata da me, in silenzio. Ti sei alzata lasciandomi inginocchiato sul letto con la mia imbarazzante eccitazione fra le gambe.
    
    Dandomi la schiena ti sei protesa sul tavolo per liberarlo dagli oggetti che lo ingombravano. Io ti guardavo esterrefatto, cercando di carpire la tua nuova perversione mentre ogni tanto ti giravi per tenermi d'occhio. Eri piegata in avanti, con le ...
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