Dolce e perversa
Data: 23/11/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Hardcore,
Autore: antonio_rosita
... frequentavamo ambedue il liceo.Era alto circa un metro e settanta e da quello che avevo potuto vedere ogni giorno in palestra, aveva dei bei addominali. Quando alzava la maglietta per asciugare il sudore non potevo fare a meno di guardarlo. Lo vedevo anche quando si cambiava, portava sempre dei vecchi boxer militari ed era decisamente ben fatto."Sai che ha una ragazza, è chiaramente etero." Disse Sara. "Grazie Sara per aver rovinato i miei sogni." le risposi. Ci piaceva stuzzicarci. La campana suonò ed erano ora di fare storia. "Oh maledizione, sarò seduto proprio dietro a Gabriele in storia." Dissi a Sara. "Sì, cerca di controllare i tuoi ormoni" mi rispose. Andai al mio armadietto a prendere i miei libri, mentre mi avviavo verso l’aula vidi Gabriele piegato davanti al suo armadietto e non potei fare a meno di guardare il suo bel sedere. Mentre lo stavo fissando, lui si voltò. Non ne sono sicuro ma penso che mi vide, allora mi voltai rapidamente ed andai in classe.Anche dal didietro era bello. Forse ne ero ossessionato, beh, penso di esserlo stato, ma lui era veramente eccitante. La campana suonò e la giornata era finita. Corsi al mio armadietto per non essere in ritardo per l'autobus. Anche se mi affrettavo arrivavo sempre per ultimo. Stavo fantasticando quando l'autobus arrivò alla mia fermata. Mi alzai e scesi, non ero lontano da casa mia e ci sarei arrivato in un minuto.Ero vicino a casa quando qualcuno mi toccò sulla spalla. Mi voltai e vidi Gabriele, quasi svenni sul ...
... momento. "Ehi Gabriele, che c’è?" Chiesi. "Niente, ho dimenticato di nuovo quella maledetta chiave. Posso usare il tuo telefono per chiamare mia mamma o mio papà." "Sicuro, con piacere." Lui stava per stare in casa mia. A usare il mio telefono. Ero chiaramente ossessionato. Arrivammo alla porta, apriii ed entrai. "Accomodati, cerco il cordless."La segreteria telefonica aveva 2 comunicazioni ma non mi attardai ad ascoltarle, volevo solo portare il telefono a Gabriele. Non era nella sua sede, schiacciai il bottone e sentii il segnale nella mia stanza. "Aspetta, Gabriele, è disopra." "Ok." Salii la scala più velocemente possibile, trovai il telefono e corsi di nuovo giù. "Eccolo." Gli diedi il telefono. "Grazie."Ero seduto sulla sedia davanti a lui. Tentavo di controllarmi e non andargli vicino. Era cooosì bello. "Ok, ma, ciao." Lo sentii dire al telefono. Lui chiuse la comunicazione e mi diede il telefono. "Passerà un'ora e mezza prima che lei torni a casa. Ti dispiace se uso il tuo bagno prima di andarmene?" Avevo voglia di dirgli sì, sicuro, solo che ti sbircerò dalla porta! "Sì, vai disopra, a sinistra, poi la prima porta a sinistra." "Ok, grazie."Nel frattempo mi era diventato più duro di una pietra. Tutti i miei 18 centimetri spingevano nei miei boxer. "Ehi Gianni!" Sentii. "Sì?!" Gridai. "Puoi venire su ad aiutarmi? Qualche cosa non va col water." "Sì aspetta!" Salii al bagno e lui non c’era. "Gabriele? Dove sei?" "Qui." Lo sentii dire. Mi voltai e lo vidi sdraiato sul mio ...