1. Dolce e perversa


    Data: 23/11/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Hardcore, Autore: antonio_rosita

    ... almeno due metri, che le pendeva minaccioso vicino. “Sai Lisa, anche Michela è caduta in questo punto, è molto pericoloso”, disse la bionda in tono apprensivo, “aggrappati alla mia frusta o il cavallo ti schiaccerà”. Lei così fece e si arrampicò sulla pelle del lungo serpente nero, a mò di palo della cuccagna. Era così lungo che si ritrovò a due metri da terra e ancora lontana dall’ impugnatura, e mentre Silvia le impediva di raggiungere la cima scrollando la frusta, lei le si strinse attorno attorcigliandosi come un’ anguilla. Non poteva andare né su né giù, in alto impedita dalla volontà di Silvia e in basso perché sarebbe stata certamente schiacciata dal gigantesco cavallo marmoreo. Rimase stretta alla lunga frusta e si adattò a quella posizione, finchè pian piano una sottile sensazione di piacere cominciò a sostituire l’ angoscia, quell’ oggetto era morbido e le carezzava la pelle, anzi ora quasi le intrappolava il corpo girandole tutt’ attorno più volte, e lei si sentiva sicura in quella posizione lontana dai pericoli che la circondavano. Si passò un lembo di frusta in mezzo alle cosce e si abbandonò ai sensi socchiudendo gli occhi…..“Mama take this badge of me, i can’t use it anymore”. Le note di Bob Dylan sul suo cellulare la destarono come d’ abitudine alle 7.30. Un guazzabuglio di immagini le si dissolse dinanzi agli occhi, e a rilento riprese possesso della realtà di una mattina di metà settimana in cui gli avvenimenti diurni sarebbero stati ben più prevedibili ...
    ... del sogno di quella notte. Quello che le rimaneva era la scia di piacere che ancora filtrava attraverso la sua pelle e la sua mano ancorata al suo sesso umido come una sera d’ autunno. Erano anni che non provava sensazioni notturne inconscie così forti, ma non ebbe il tempo e la voglia di analizzarle e si ritrovò invece affamata a divorare un’ abbondante colazione a base di latte burro e pasta sfoglia, e l’ immancabile caffè nero a dare l’ ultimo tocco di sapore al suo palato. Quando spalancò le imposte si trovò davanti una giornata più che primaverile, e non ebbe dubbi nella scelta dei capi per quel giorno, indossò una mini in velluto blu notte chiusa in vita da una cintura in pelle e collant trasparenti, era dall’ autunno scorso che non lasciava libere e visibili le sue gambe all’ aria aperta. Scelse poi scarponcini bassi color crema con tacco basso e sottile e una camicetta arancio con scollatura comoda completò il suo look di quel giorno. Tenne sciolti i lunghi capelli scuri, era la prima volta che non li legava recandosi al lavoro.Al suo arrivo in ufficio era sola, e si recò subito nell’ ufficio di Giulio, constatando con una certa apprensione che la scrivania era in perfetto ordine. Verso la tarda mattinata arrivò Silvia, pareva di buonumore e non mancò di farle notare senza malizie la scelta azzeccata del suo look odierno, il che la mise in una strana condizione di irritabilità, non era quello il modo di fare dell’ avvocatessa. Quasi le dispiacque non aver notato ...
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