1. Il borsello


    Data: 23/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: amolafi, Fonte: Annunci69

    E' un fatto che ho vissuto all'età di 22/23 anni.
    
    Era la cena organizzata per i tradizionali auguri di Natale dai colleghi di Nina, una ragazza di Monza con la quale uscivo da qualche mese, C'erano le sue due colleghe con i loro fidanzati, c'eravamo noi due e c'era anche Marco, un collega che, più o meno, aveva la mia età, un ragazzo con capelli lunghi, senza un filo di barba e con le movenze molto effeminate.
    
    Il mio primo commento era stato:
    
    "Non mi avevi detto che il tuo collega è ricchione."
    
    E Nina mi aveva detto di non fidarmi delle apparenze perché, Marco, riceveva telefonate da un sacco di ragazze e non perdeva occasione per cercare di palpare culo e tette sue e delle altre colleghe.
    
    "Sarà, ma per me è ricchione."
    
    Al termine della cena, eravamo in un ristorante di Sesto San Giovanni, Marco aveva chiesto un passaggio (abitava a Vimercate) e, dato che eravamo quelli che erano più verso quella direzione era salito in macchina con noi.
    
    Arrivati davanti a casa lo avevamo salutato ed eravamo partiti sparati per andarcene in camporella a farci la nostra scopata. Arrivati al solito posto vicino alla casa di Nina, nel reclinare i sedili, ci eravamo accorti che sul sedile posteriore c'era il borsello di Marco che, originario della Valcamonica, abitava da solo in un monolocale a Vimercate e tornava a casa solo nei fine settimana.
    
    Nel borsello c'era il portafoglio e le chiavi di casa, cioè, Marco non poteva rientrare a casa.
    
    Nina si preoccupò anche ...
    ... perché era una serata molto fredda e, vista l'ora tarda per andare a Vimercate e tornare e stare insieme, mi disse di andare a portargliele, lei sarebbe rientrata a casa e ci saremmo visti il giorno seguente.
    
    Partii sparato e arrivato davanti alla casa di Marco lo trovai tutto infreddolito. Gli diedi il borsello e lui mi chiese se volevo salire a prendere qualcosa. Accettai e salimmo. Aveva lasciato la stufetta accesa e la casa era surriscaldata, anche troppo e mentre preparava un caffè si tolse cappotto e maglione rimanendo con la sola t shirt. Andava avanti e indietro sculettando confermandomi sempre più ciò che avevo pensato da subito. Dopo il caffè mi offrì di assaggiare la grappa che facevano i suoi al paese e me ne versò una dose abbondante in un bicchiere da tavola. Era molto forte e dopo averla bevuta cominciai a sentire la testa leggera. Gli dissi che dopo quella grappa, prima di mettermi al volante, avevo bisogno di prendere un po' di respiro e che mi era venuto un gran caldo. Mi disse di restare per fare passare l'effetto e mi invitò a togliermi la giacca.
    
    Mi appoggiai allo schienale del divano letto reclinando la testa all'indietro e lui mi disse di slacciarmi un po' la cintura che avrei respirato meglio. Sapevo dove voleva arrivare e stetti al gioco, mi slacciai la cintura e mi abbandonai con gli occhi chiusi mentre lui con la scusa di massaggiarmi un po' il petto per aiutarmi a passare questa fase di torpore, con la mano scendeva giù verso il ventre con qualche ...
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