1. Appartamento condiviso


    Data: 24/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: lattecaldo, Fonte: RaccontiMilu

    Era una afosa giornata d�agosto. Frequentavo l�università e dividevo ormai da un paio di anni un appartamento con Stefano, uno studente fuori sede come me. Avevamo una camera a testa, il che ci consentiva di mantenere una certa privacy specialmente per quello che riguardava le nostre esperienze sessuali. Infatti non erano poche le compagne di università che più o meno assiduamente frequentavano i nostri letti.La mia camera poi confinava con la camera da letto della vicina, una 40enne con un fisico niente male. Ogni tanto un amico veniva a trovarla e ci passava assieme la notte, scopandola con passione. I cigolii del letto e i gemiti della coppia si sentivano distintamente, data la vetustà degli appartamenti del condominio.La cosa mi eccitava tantissimo e non erano poche le seghe che mi ero tirato ascoltando le effusioni scoperecce dei vicini.Quella sera non riuscendo a dormire per il caldo, Stefano ed io ci eravamo messi a chiacchierare in camera mia, quando fra una risata e l�altra iniziammo a sentire dei rumori inequivocabili provenire dalla camera adiacente.Ridendo sottovoce ci avvicinammo e, attaccato l�orecchio al muro, iniziammo ad ascoltare. I gemiti e i sospiri fecero subito il loro effetto. A causa dell�afa eravamo entrambi in boxer e un gonfiore inconfondibile iniziò a manifestarsi. Uno di fronte all�altro cercavamo di ascoltare il più possibile la scopata dei vicini, e ad un certo punto non potei trattenermi dall�accarezzarmi la patta: ormai il cazzo mi era ...
    ... diventato durissimo e reclamava di essere toccato. Anche Stefano aveva la stessa esigenza e, sempre appoggiato alla parete, inizio una timida opera di masturbazione. A quel punto l�atmosfera si era fatta calda e, visto l�aumentare di cigolii e gemiti, decisi di abbassare i boxer e tirare fuori l�uccello, svettante in tutta la sua erezione. A quel punto mi aspettavo il rimprovero di Stefano per la mia mossa, o perlomeno che se ne andasse. Invece rimase lì e con mia grande sorpresa imitò il mio gesto, abbassandosi i boxer ed estraendo l�uccello, iniziando a menarselo con foga.Eravamo uno davanti all�altro, nudi, ascoltando una coppia che faceva sesso. Non riuscivo a distogliere lo sguardo dal cazzo di Stefano. Ogni tanto guardavo le riviste e i film porno e più di una volta, al colmo dell�eccitazione, avevo avvertito la voglia di prendere in bocca un uccello, grosso come quello dei pornodivi.Adesso ne avevo la possibilità. Non ci pensai due volte e mi abbassai di scatto. Lo presi in bocca prima che Stefano potesse abbozzare la benché minima reazione. Anche per un solo secondo, ma avrei succhiato un uccello. Afferrai alla base il cazzo di Stefano e mi infilai in bocca la cappella, iniziano subito a leccarla vogliosamente. Stefano non si ritrasse, anzi iniziò a mugolare e a muoversi piano, quasi a volermi scopare in bocca. Incoraggiato dalla sua reazione iniziai ad assaporare quell�uccello: era grosso, caldo, e io mi sentivo come una pompinara affamata di cazzo.Con le mani percorrevo la ...
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