1. Un tranquillo week-end di scopate


    Data: 24/11/2018, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose, Fonte: RaccontiMilu

    ... tuo cellulare? Si è bagnato?— Un po'. Dovrà farsi un bel riposino nel riso, ma riuscirò a sistemarlo. — rispose, forse preoccupato, osservando preoccupato il telefono che aveva in mano. — È tutta colpa tua! Mi hai fatto cadere nell'acqua. Lo hai fatto apposta, vero?— Ma no! — risposi indignata. — Non è vero!Ma lui stava sorridendo. Poi lentamente il suo bellissimo sorriso si smorzò. Mi guardava intensamente, con i suoi stupendi occhi azzurri. Un improvviso lampo di dolore gli attraversò il viso. Ma non il dolore fisico di una fitta.— Paola… — per poi ammutolirsi. Dopo sembrò aver preso una decisione, ed il suo dolore fu sostituito dalla determinazione. Mi catturò le labbra con un bacio che non conteneva alcuna incertezza.— Sì… — sussurrai tra le sue labbra, anche se capivo esattamente a cosa dicevo di sì.Improvvisamente fui consapevole della nostra vicinanza, di quanto i miei vestiti bagnati fossero solo un velo incollato alla pelle. Avevo addosso un semplice vestitino di viscosa.Le mie mani si mossero lente sull’abbottonatura della sua camicia, gliela feci scorrere via dalle spalle, mi strinsi contro il suo petto percependo la sua pelle calda contro il mio abito bagnato. Il profumo del suo corpo mi mandò in estasi. Gli feci scorrere le mani lungo il corpo, desideravo accarezzarlo, senza inibizioni, senza il terrore di osare troppo, senza la paura che lui non mi volesse. Sentivo le mie dita percorrere il suo corpo, la cosa più bella del mondo. Non c'era posto per ...
    ... l’imbarazzo, non quando potevo cogliere una simile occasione, con la paura che qualcuno potesse interferire.Andrea mi poggiò le mani sulle spalle, avvertii che aveva preso tra le dita le spalline del mio abito, scostò le labbra dalle mie e mi interrogò con lo sguardo, con la fronte premuta contro la mia e gli occhi che sembravano risplendere come due astri.Mi strinsi le spalle per aiutare il vestito a scendere: quel gesto fu più eloquente di qualsiasi parola. Mentre il tessuto umido si scostava dalla mia pelle, mi lasciai andare all'indietro, sdraiandomi con la schiena nuda sull’erba.Andrea mi fece scivolare via completamente il vestito di dosso; il sole illuminava la radura, scaldandoci, ma non lo sentivo nemmeno. Sentivo solo la sua presenza al mio fianco e la sua mano che mi percorreva il corpo. Poi lui si piegò verso di me e le sue labbra mi trovarono di nuovo.Non mi preoccupai di trattenere i sospiri, non in quel momento. Eravamo soli, anche se in mezzo ad un bosco. La sensazione della sua pelle nuda sulla mia era meravigliosa, la carezza gentile delle sue mani che scivolavano tra i nostri corpi uniti ci accendeva di desiderio, la consapevolezza che in fondo ci appartenevamo riempiva ogni parte cosciente di noi.Avrei potuto dirgli di fermarsi, che sarebbe potuta arrivare gente, che eravamo fratello e sorella… avrei potuto dirgli mille altre cose, ma scelsi il silenzio, accettando tutto quanto. Non c'era bisogno di parole quando quelle potenti emozioni riempivano qualsiasi ...
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