Per un po' di gelosia mi feci rompere il culo. (seconda parte)
Data: 04/12/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Stalio
... rapidamente, sentirmi quel palo strusciarmi in mezzo alle natiche mi fece presto esplodere in un fortissimo orgasmò. Fu qualcosa di devastante che mi sconquassò. Poi lui, sentendo che stava per venire, lo tirò fuori da sotto i pantaloncini, si tirò su in ginocchio, mi girò con la schiena sul divano, e si sistemò a cavallo sopra di me. Avevo l'uccello a pochi cm dalla faccia, lui lo agguantò e indirizzò la cappella sulle mie labbra: "Prendilo in bocca Marco."
"No, no....no...haaaaammmm...."
Avevo aperto la bocca per protestare e lui si era intrufolato dentro di botto. Mi sentivo impalato fino in fondo alla gola e facevo anche fatica a respirare...restò fermo qualche secondo poi cominciò a fare su e giù, per chiavarmi in bocca..... Arrivava fino in fondo alla gola, si fermava, poi di nuovo fuori e dentro. Inizialmente subii senza fare niente, ma poi mi decisi a muovere la lingua intorno alla cappella e quasi subito mi arrivarono dritti in gola 5-6 schizzi di sperma che senza pensarci mandai direttamente giù...alla fine glielo presi con una mano, e lo segai, mentre accoglievo in bocca gli ultimi schizzi.
Passato l'orgasmo si distese di nuovo di fianco a me, ed io dissi: "Lo sapevo che sei un tipo pericoloso."
Rise, poi: "Marco adesso è meglio se vai via, tra un po' arrivano i miei, e prima voglio farmi una doccia."
Mentre mi tiravo su un po deluso, ...
... perché mi sembrava quasi che mi stesse cacciando via dopo aver fatto i suoi comodi, Gianni mi chiese di vederci ancora per il pomeriggio successivo, ed io accettai con entusiasmo. Temevo di non essere stato all'altezza, invece no, lui voleva vedermi ancora.
Prima di uscire mi diede una mega palpata al culo, poi mi fece mettere in ginocchio sul divano: "Fammelo vedere", mentre mi abbassava pantaloni e mutande.
Mi aprii le chiappe e passò le dita intorno alla rosetta rossa poi comincio a spingere con un dito per infilarmelo dentro, ma si fermò quasi subito e mi mise il dito in bocca: "Insalivalo per bene", quindi tornò su buco e spinse piano ma in modo deciso, ed entrò, fino in fondo. Io stringevo i denti, sentivo un forte bruciore, e nel contempo avevo timore che stesse per incularmi, perché il suo uccello stava riprendendo vigore.
Non lo fece, gioco per due-tre minuti con il dito nel culo, con una mano mi teneva aperte le chiappe e con l'altra faceva avanti ed indietro. Quando mi mollò mi venne davanti e mi infilò l'uccello in bocca.....per pochi attimi, quindi: "Marco mi fai impazzire......vai via dai...... "
Mentre mi stavo rivestendo mi rispinse giù: "Prima di andare via dagli un bacio."
Mi inginocchiai per terra, gli presi in mano il cazzo e baciai la cappella. Questo diventò una specie di rito che si ripeté ogni volta.
......continua.
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