1. Le cosce e il culo di mia moglie


    Data: 04/12/2018, Categorie: Tradimenti Autore: FabioGiovanna

    ... diceva niente. Qualche giorno dopo è successo che rientrando a casa lei era sotto la doccia e notai il suo cellulare in cucina. Non l'avevo mai fatto ma la curiosità era tanta: cercavo un segno che potesse avvalorare la mia convinzione. Nel registro trovai una sua chiamata di quello stesso giorno e in wwhatsapp l'ultimo messaggio di lui e la risposta di lei. Il primo diceva: . Lei: . Altro che se si era sbilanciato e altro che se lei continuava a stuzzicarlo! La troia non mi diceva niente. Dovevo creare l'occasione. Si presentò da sola e fu lei a darmi lo spunto quando un venerdì, insieme agli amici in pizzeria, mi disse che lunedì pomeriggio avremmo dovuto passare da casa per prendere alcune cose. Infatti, come ogni estate, ci eravamo trasferiti nel villino al mare dai suoi. Dissi subito che lunedì sarei dovuto andare a Palermo per motivi di lavoro e, per tutto quello che dovevo fare, sicuramente sarei ritornato a tarda sera. Non era vero. Notai lo sguardo che Riccardo lanciò a mia moglie e la risposta furtiva di lei. Era come se si fossero dati un appuntamento quando lei disse che avrebbe fatto senza me. Il fatto era che io, naturalmente, non ci dovevo essere ma, nello stesso tempodovevo essere presente. Che situazione! Come potevo fare? Il lunedì per lei partii per Palermo, per me si presentava una giornata piena di incognite e di suspance. Feci una colazione abbondante e poi andai a casa avendo, prima cura di posteggiare l'auto lontano e poi avendo l'attenzione a non ...
    ... toccare o spocare niente per non tradirmi. Alla fine decisi che mi sarei nascosto sotto il letto. Feci le prove, ci stavo benissimo e, disteso a terra, al centro, in senso opposto alla testata, potevo stare tranquillo. Sicuramente si sarebbero sentiti; quanto meno lui l'avrebbe chiamata. Io la chiamai prima che uscisse dall'ufficio per confermarle che sarei rientrato la sera. Lei mi confermò che sarebba passata da casa. Quindi spensi il cellulare. Quando calcolai che fosse l'ora, mi sistemai sotto il letto e aspettai. Quanti pensieri! Chissà se avevo intuito bene. In ogni caso lei sarebbe venuta e infatti, dopo una decina di minuti, sentii gli scatti della serratura. Che emozione! Accese la luce del corridoio e sentii i suoi passi avvicinarsi. Entrò in camera e mi feci piccolo. Vedevo i piedi fino a metà gamba. Posò la borsa sulla poltroncina, si diresse verso lafinestra, spostò la tenda e alzò la serranda di quasi un palmo. Vi era abbastanza luce. Si tolse la camicetta, vidi scivolare la gonna ai piedi, si chinò, la prese e la piegò sulla spalliera della poltroncina, credo. ndò verso il bagno della camera, accese la luce, entrò e lasciò la porta aperta. Sentii che fece pipì e poi lo scroscio dell'acqua del bidet. Dopo cinque minuti quello del lavandino e poi lo spruzzo del deodorante. Rientrò in camera e aprì il cassetto del suo comodino. Credo per le mutandine. Lo squillo del cellulare mi fece sobbalzare, ma non poteva essere il mio. Infatti. disse quasi sussurrando e con la ...