1. Persevera, te ne prego


    Data: 01/10/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    In questo preciso momento ti ho davanti, le mie braccia muscolose ti stringono passando nervose sul tuo petto gonfio strofinando i capezzoli induriti dal troppo desiderio. Io vado alla cieca sui tuoi fianchi, stropiccio i tuoi lombi, li strizzo vistosamente schiaffeggiandoli e tormentandoli. Il mio cazzo vibra al vento dimenandosi urlando la sua rabbia. Hai mai visto un cavallo fare l�amore? Il suo attrezzo tubolare con le vene enormi erge la testa del glande, si distende per più di quaranta centimetri, non ha braccia per afferrare la sua preda, in quanto l�animale non può far altro che salire sulla schiena per tentare l�intimo approccio. In effetti può sbagliare una o due volte, poi infila la porta e penetra in tutta la profondità riempiendo il suo amore. Sosta così finché non cade il lungo peduncolo dalla fessura enorme, successivamente con un nitrito s�allontana per tentare nuovamente l�approccio, pertanto la cavalla sosta in quanto sembra non partecipare.All�opposto non &egrave così invece per te, perché tu partecipi, soffri vivamente, ti dimeni calorosamente e mi scacci energicamente infine attirandomi. Non vuoi, cerchi di non concederti, in seguito mi desideri, per il fatto che finché potrò cavalcarti mi bramerai, sì certo, ma poi? Allora io agguanto il mio ferro da scasso avvicinandolo alla tua pelosissima saracinesca per sradicarla; no, non quella che pensi, perché t�accorgi dell�improvviso capovolgimento di fronte e con forza inarchi la schiena sorprendendomi. I ...
    ... tuoi muscoli vedo che si tendono fino allo spasimo, la tua &egrave una lotta, giacché essendo stato colto alla sprovvista mi faccio disarcionare. Tu eviti l�incontro, giacché quella magica bacchetta scivola sbrodolando nel preludio del desiderio, io t�imbratto la coscia, nel mentre ti rivolti lesta come un serpente sovrastandomi. La bocca contro il mio cazzo, la tua fica contro la mia cavità. Al presente lo hai già afferrato, lo lecchi sgusciandolo come una fava, le mani mi stringono i capezzoli, in realtà non so se sto soffrendo oppure godendo, perché sia dolore che piacere sono un tutt�uno o la conseguenza d�uno dell�altro. Vorrei non finisse mai, per il fatto che anch�io ne approfitto per entrarti nelle parti più intime, intanto che la mia lingua si sofferma vibrando sopra il tuo ano.In quella circostanza lo sento richiudersi intorno a quell�esile umida consistenza, in verità troppo gracile per la sua schiusa, tu frattanto inarchi nuovamente la schiena perché francamente non vorresti indietreggiando leggermente, malgrado ciò cedi allargando in conclusione lo sfintere, nel momento in cui io penetro in quell�anfratto buio orlato di rosa così come il tuo profumo. All�improvviso il sangue mi schizza fuori dalle orecchie e il dismesso desiderio mi riprende, devo possederti come dico io, fino in fondo, fino all�ultimo movimento del tuo occhio perineale, finché non rimarrà esausto sotto i miei colpi, fino a quando non sarà interamente disfatto e allargato dal desiderio soddisfatto, ...
«123»