1. E inizio' a divaricargli l'ano


    Data: 06/12/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: RedTales

    ... dilata bene, però. Hai già fatto un'esplorazione anale con lo speculum?”
    
    “No, no, mai fatta”.
    
    “Non ti fa male, vero?”
    
    “No”.
    
    Allargò ancora un po' mentre lui si lasciò sfuggire un lamento.
    
    “Fa male?”
    
    “No”.
    
    “Piace?” Questa domanda lo spiazzo completamente. Quell'uomo era davanti al suo culo aperto e gli chiedeva se gli piacesse. Cosa dire. Pensò che forse non ci voleva provare, che era solo un medico che faceva il suo lavoro ma rispose in modo sibillino: “sssi... tanto”.
    
    Il dottore lo guardò nuovamente proprio mentre fece un profondo respiro di, era evidente, soddisfazione.
    
    Si abbassò di nuovo per guardargli dentro e, questa volta ci infilò di nuovo il dito.
    
    “Tutto a posto, sai? Certo che sei molto largo. Vuoi sentirti?”
    
    Gli prese la mano e gliela portò sul buco, facendogli percepire, prima di togliere lo strumento, quanto fosse aperto.
    
    “Prova a masturbarti, adesso. Vorrei vedere se vieni subito”.
    
    Divenne nuovamente rosso e si sentiva completamente in balia di quell'uomo che aveva una decina di anni più di lui ma si mise ad eseguire la consegna.
    
    “Se preferisci, invece di fissarmi, puoi chiudere gli occhi mentre lo fai”.
    
    Li chiuse continuando a masturbarsi.
    
    Improvvisamente sentì una pressione diversa sul culo, aprì immediatamente gli occhi e vide l'uomo appoggiato contro di lui, con il camice aperto che gli mostrava un villosissimo petto. Si fermò di colpo.
    
    “No, ti prego, continua a toccarti. Vuoi? Vuoi provare? E' molto ...
    ... dilatato e lubrificato, entrerà facilmente. Vuoi?”
    
    Si fissarono per lunghissimi secondi in silenzio mentre continuava a sentire la punta del cazzo appoggiata sul suo sfintere. La mano andava lentamente su e giù e, a bassa voce si lasciò sfuggire un debole “si”.
    
    L'uomo si raddrizzò sulle spalle, inarcò il bacino e prese a spingere. Lo sentì farsi strada per poi puntarsi, come incapace di proseguire per un improvviso ostacolo che, con un brusco scatto fu superato. “Ahi, mi fa male”. Si fermò e, sempre guardandolo gli disse che era normale e che, adesso che era dentro, poteva continuare ad entrare fino in fondo e non gli avrebbe più fatto male. Avrebbe voluto dirgli di uscire perché la fitta di prima non era ancora passata ma sussurrò: “vai, entra”. Lo lasciò scivolare fino in fondo, delicatamente e si fermò, senza mai smettere di guardarlo.
    
    “Adesso ti scopo, continua a masturbarti, non smettere”.
    
    Prese un blando ritmo che però, si vedeva, stava facendo provare nuove e decise sensazioni a Martino, che, pur continuando con la mano, si dimenava su quel lettino. Lui usciva quasi del tutto e poi tornava tutto dentro, con il movimento scandito, ad ogni uscita da un sospiro deciso del giovane e ad ogni affondo dal suono delle cosce che sbattevano tra di loro. Entrambi si dimostrarono molto resistenti perché la scopata durò almeno dieci minuti, come la masturbazione. Raggiunse per primo la meta il medico che gli schizzò direttamente nel retto. Appena si tirò fuori gli spostò la ...
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