1. Tu sei una donna


    Data: 10/12/2018, Categorie: Anale Prime Esperienze Trans Autore: evablu, Fonte: xHamster

    Mettiti dietro di me. Sì, lo so che abbiamo cominciato appena adesso, che anche a te piace sentirmi dietro di te. Ma cambiamo posizione. Adesso tu a me. Fallo tu a me. Stai dietro di me, così, da bravo. Fammi sentire. Fammelo sentire, così.L'ho visto fare in quel giornaletto porno con cui vi siete toccati tutti, a turno, l'altro giorno, passandovelo e ognuno di voi maneggiandolo con mani oscenamente sudice. La femmina sta davanti, lo prende da dietro, lui le tocca pure le tette, esattamente come stai facendo adesso tu con me. Tirami su la maglia, infila le mani sotto. Acci, come le hai fredde. Va bene, non ti preoccupare, l'importante è che mi palpi per bene. Senti la mia carne calda, le mie forme rotonde, i capezzoli appuntiti? Non mi desideri da ieri, lo so bene, così come so che ti piace, ti piaccio.Vorresti calarmi i pantaloni? No, non correre. Non esagerare. Queste cose si fanno pian pianino. Piuttosto, limonami un po'. Lo sai che mi piace. Sai tutto di me, sai tutto da sempre, lo sai da quando mi vedesti all'inizio del primo anno di questo dannato collegio, tu ormai fatto uomo, io che invece non cambiavo, non cambiavo mai.Niente, sai tutto di me ed è inutile tornarci su, sai come manovrarmi, manipolarmi, farmi sciogliere. Le tue carezze conoscono ogni dislivello del mio corpo e della mia anima, provocano sconquassi e smottamenti della volontà, frane inarrestabili, slavine di desiderio, disfatte clamorose di ogni forma di resistenza e di repressione degli istinti più ...
    ... bassi ma anche più semplici e naturali.Resta dietro di me, ma non mi spogliare più di così, sì, toccami dove vuoi ma non mi togliere i pantaloni, ti basti avermi tirato via il maglioncino bianco e avere perlustrato la terra di nessuno della parte superiore del mio corpo, terra di nessuno perché mai un altro ci aveva messo le mani come stai facendo tu e lo vedo, lo sento dall'intensità del tocco sui capezzoli, lo capisco da come li sviti e li riavviti, li fai indurire e li torturi con i tuoi dolci pizzichi, si vede lontano mille miglia che ti piace, che ti piaccio, anche se non mi baci, ma ti limiti ad ansimarmi sul collo, a un'incollatura - in tutti i sensi - dal lobo del mio orecchio sinistro, ti affacci con la tua guancia inasprita dalla lanugine della barba su un triangolo indefinito del mio viso, compreso fra mandibola zigomo e mento morbidi e glabri, ti muovi avanti e indietro, esattamente come se lo stessimo facendo e ti sento, ti sento laggiù, nel punto giusto, mi scopi senza spogliarmi, mi inculi senza togliermi jeans e mutandine e sapessi che mutandine indosso, un tanga nero da vera troia e ho pure le autoreggenti nere ed è anche per questo che non voglio che tu mi tolga i pantaloni, un po' mi vergogno, perché ho anche le unghie dei piedi smaltate e anche di questo un tantino mi intrippo, non mi piace farmi vedere così, anche se sei tu, mi nascondo da sempre e lo so, lo so che il rimmel si vede e la matita a disegnare le labbra col lucido pure, ma se proprio la vuoi ...
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