Cronaca di una della più belle serate della mia vita
Data: 13/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: sexitalobrasiliano
... quando viene a sapere che sono sposato scatta un po’ di tensione. Si, lei storce un bel po’ il muso e si adombra tanto, io mi vedo costretto a giustificare la mia presenza lì, il mio vissuto non propriamente felice in campo sessuale da un pò di tempo a questa parte, in generale tento di staccarmi di dosso l’etichetta dello stronzo, ma senza grandi risultati. Poi con calma le dico che per me quella è la prima volta in cui esulo dal semplice aspetto sessuale e che mi piace veramente poco di incontrare qualcuno sapendo di usufruire di un servizio. Però a volte la pressione è troppa, per cui in un modo ci si deve salvare non essendo prete e non volendo combinare sfracelli sentimentali. A queste parole lei un po’ si tranquillizza e ritorna il buonumore. E dopo un po’ è lei che devia verso questioni più hot, nel senso che comincia a chiedere di mie passate prezzolate esperienze, restando sbalordita di come fossero sbiaditi i miei ricordi per altre e di quanto precisi siano quelli riguardanti i suoi. Il richiamare l’esperienza del suo primo pompino, lungo salivato ed assolutamente senza mani, o ancora la descrizione delle sue sensazioni allorquando l’ho sodomizzata per la prima volta senza unguenti analgesici, o ancora il racconto di un suo orgasmo avuto mentre utilizzava con 2 toys mentre la guardavo e mi masturbavo. Sale la pressione, al pallore del suo viso si somma un inequivocabile rossore delle gote, io penso tra l’arrossato e l’infiammato sudo immemore dell’inverno avanzato, ...
... fuori piove ma ho l’impressione che sia pomeriggio d’agosto. Poi le faccio “io ho detto, ma penso che tocchi a te fare qualcosa per me” e lei fintamente pudica “Cosa?”. Lì ho perso il ben dell’intelletto, si a dire il vero mi sono sentito come poche volte lontano dalla realtà, diciamo quei strani momenti in cui il reale ti sopravvale e opprime, in bene chiaramente. Io “Penso sia giusto che mi levi la curiosità di sapere di che colore hai le mutandine” e lui con estrema no-chalance se le sfila abilmente, le mette sul tavolo e con sguardo suadente dice “nere, cosa pensavi mai che potevo indossare con un porcello come te”. Il sangue, il corpo la vita per un attimo si è fermata, ho avuto l’impressione dopo poco di avere cominciato a respirare, battere il cuore, avere funzioni vitali. Lei mi guarda soddisfatta del mio assoluto disagio, io mi riprendo e le dico “Guarda che potresti prendere freddo uscendo”, lei “Vabbè sto già molto accaldata”. A queste parole senza dire nulla, mi alzo, pago il conto e ritorno con i soprabiti. Ci incamminiamo verso la sua sistemazione, arriviamo al portone e senza dire nulla entriamo. In ascensore ci guardiamo in maniera abbastanza truce e noto che non sono solo io in affanno. Al piano incontriamo la sua amica che si dilegua. Entriamo in casa e ci acchiappiamo in un bacio languido profondo e sentito. Io la tocco dappertutto, mi sento assetato di quella donna, lei mi tocca il cazzo con la mano sopra il pantalone, la pressione se possibile sale e per ...