Pedicure
Data: 13/12/2018,
Categorie:
Feticismo
Autore: Jimpoi, Fonte: EroticiRacconti
Pedicure Di solito torno a casa dall’università per il fine settimana al venerdì pomeriggio, ma quella volta tornai al giovedì perché c’era uno sciopero dei professori. Entrato in casa, convinto che non ci fosse nessuno, per andare in camera mia dovevo passare davanti a quella della mia sorellastra, i miei genitori si erano separati e mia mamma dopo qualche anno si era trovata un altro uomo, che aveva una figlia di diciannove anni, Sabrina, da un’altra donna. La porta era socchiusa e si sentivano parlare Sabrina e un'altra ragazza che non riconoscevo dalla voce: «… quel Marco è proprio bello, che ne dici?» «Si, però come simpatia lasciamo stare. Sai cosa mi ha detto ieri?» Io, non molto interessato ai loro discorsi, sbirciai nella camera: Sabrina, una ragazza mora, abbastanza bella e con un fisico magro, ma ben definito e la una sua amica che conoscevo di vista, Chiara, bionda, con un fisico più esuberante e molto bella di viso, erano sul letto, Chiara stesa di pancia con le gambe sollevate, stava guardando qualcosa sul tablet, mentre la mia sorellastra si stava facendo le unghie dei piedi; era fissata, stava ore a smaltare e limare le dita delle sue estremità. Le due continuavano a chiacchierare delle loro cose ignare che io le stessi guardando. Ad un certo punto Sabrina chiese: «Cosa ne pensi, sono venute bene?», riferendosi alle unghie dei suoi piedi. Chiara si spostò un po’ per guardarle, muovendosi, la gonna gialla, già abbastanza corta, le andò su, scoprendole una ...
... buona metà di sedere, ma lei o non se ne accorse o non se ne preoccupò. «Si, sono venute bene, ma le mie sono più belle. Rosso è meglio che rosa». Iniziarono a battibeccare scherzosamente, mentre io mi godevo lo spettacolo di quel sedere perfetto. «Beh, chiediamolo a lui, no? Visto che ci sta spiando!», esclamò la mia sorellastra facendo finta di essere offesa. Io allora entrai nella camera, abbastanza imbarazzato, ed iniziai a balbettare qualche scusa, ma Chiara disse ridendo: «Signor giudice a lei la scelta. Quali sono le unghie fatte meglio?». Le due ragazze, ora sedute sul letto una a fianco all’altra, alzarono le gambe mettendomi davanti i loro quattro piedi profumati. Entrambe avevano dei bei piedi, sicuramente molto curati: Chiara aveva le piante più arcuate, ma Sabrina aveva le dita più affusolate e tutt’due le avevano ben proporzionate e in perfetto ordine di grandezza. Ad occhio la mia sorellastra aveva un 37, mentre Chiara un 36. «Allora?», mi incalzò Sabrina, vedendo la mia titubanza. «Beh… diciamo che tu hai dato meglio lo smalto, mentre Chiara le ha limate più accuratamente», improvvisai, «Quindi direi che la sfida è finita pari merito». «Come fa a decidere se ha tutto il sangue i mezzo alle gambe?», ridacchiò Chiara. In effetti, senza accorgermene avevo avuto un erezione, nonostante non avessi una passione particolare per i piedi femminili; indossavo una tuta che quindi lasciava poco all’immaginazione. Sabrina appoggiò un suo piede sul mio pene ed esclamò: «Non ...