1. in metro


    Data: 14/12/2018, Categorie: Sensazioni Etero Autore: svestireunsogno, Fonte: RaccontiMilu

    La prima volta in metro non allude al primo spostamento in metro, ma ricordo benissimo la prima volta che mi decisi a osare.Capitava che in metro di prima mattina fossi sempre ancora un po' assonnato, distratto, perso nei miei pensieri, con le cuffie per la mia musica, che è come la sigaretta dopo il caffè, la musica riesce a restituirmi il mordente per affrontare la giornata.Amo molto osservare distrattamente senza dare nell'occhio lo stile di una persona, mi piace risalire da quei pochi segni fino a intuire, immaginare la personalità, il carattere, l'intimità di una donna.Mi soffermo a osservare il dettaglio di un colore, una stoffa, un abbinamento, un modello di scarpe, un paio di orecchini, il colore del rossetto, la collana, la linea della schiena, il fondoschiena, le labbra, la pettinatura, il segno delle mutandine (se le porta o no), il collo del piede, le linee delle caviglie, il sapore della pelle, il profumo che porta, seguire il movimento delle mani, del corpo. Ogni volta è immergersi in un mondo di mondi unici, ed è bello ricercare ogni volta quella donna che colpisce la mia attenzione. Spesso in metro di prima mattina mi fermo a notare quelle persone che all'apparenza sembrano passare indifferenti, per quel paio di ballerine ai piedi portate in maniera da non dare nell'occhio. Poi la guardo meglio, scopro che porta un paio di tacchi in borsa. E scopro che ha degli occhi ...
    ... magnifici e un culetto niente male. Capitò così che dopo tanti miei viaggi da osservatore passivo, presi a cercare la persona da conoscere, da avvicinare.Fu così che quel giorno salì Daniela, era bella, sicuramente aveva un dieci anni più di me, a occhio e croce, era bella simpatica, parlava con aria divertita con un'altra donna che poi scoprii essere la sua collega nonchè cognata. Mi inserii quando un ragazzino con uno zainetto più grande di lui le andò incontro e la urtò, facendola barcollare.Intervenni per sorreggerla. E con un sorriso megnifico si voltò per ringraziarmi. Feci in modo di tornare alla mia musica senza cercarla più. Lei tornò a cercarmi con lo sguardo, le risposi bevendo dai suoi occhi. Capii, o meglio, intuii che lei non era libera di poter andar oltre per via della sua compagna di viaggio. Arrivammo a destinazione, scendemmo dalla metro e prendemmo a salire su per le scale mobili. La seguivo senza forzare, in modo fintamente distratto, ma prima che mi sparisse, la raggiunsi e semplicemente le feci scivolare sotto i suoi occhi un mio bigliettino da visita nella sua borsa. Le chiesi di chiamarmi, se avesse voluto.Fu così che cominciò il nostro gioco...è il mio debutto, cerco la chiave giusta per raccontare le mie cose, se avrete suggerimenti, domande, indicazioni, o se vorrete semplicemente scrivermi vi leggerò e risponderò ben volentieri.svestireunsogno chiocciola gmx.com 
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