1. Il tuo piaceere è nel mio dolore


    Data: 19/08/2017, Categorie: Etero Autore: Angy_lesbian, Fonte: Annunci69

    Sono davanti a te, mia Signora, Dea indiscussa, padrona del mio dolore e del mio piacere.
    
    E solitamente il Tuo piaceere è nel mio dolore; la mia sofferenza nutre il Tuo godimento.
    
    Oggi sei particolarmente nervosa ma ho imparato che non mi è dato chiederTi cosa sia successo per renderti così tesa...
    
    Hai bisogno di me per scaricare la tensione e rilassarti, come io ho bisogno del dolore che sai regalarmi per sentirmi vivo ed appagato, ancor più che con un orgasmo...
    
    Io sono nudo, come mi compete, e Tu sei splendida nel tuo tubino nero, con le autoreggenti velate ed i tacchi a spillo....
    
    Mi guardi e mi dici "dai fammi sfogare e rilassare come solo tu sai fare..."
    
    E poi mi vuoi in piedi, a gambe larghe, devo guardarti negli occhi così da regalarti tutta la sofferenza che leggerai nei miei...
    
    "Fammi vedere come sei messo a palle", mi dici, "voglio vedere quanto ci metto a distruggertele".
    
    Ed arriva il primo potente calcio... è forte, c'è dentro tutta la collera che, chissà perché, hai accumulato oggi.
    
    Vacillo ma stringo i denti e resisto e Tu prosegui fino a farmi crollare in ginocchio.
    
    Mi deridi per la mia scarsa resistenza, anzi per la scarsa resistenza delle mie palle, e mi fai rialzare e mettere ancora in posizione...
    
    Un altro potente calcio ed è come se il dolore alle palle mi succhiasse via ogni forza dal profondo del mio essere, le gambe non reggono e cado nuovamente.
    
    Ma a Te non basta ancora ed io non voglio ...
    ... deluderTi; continuiamo... finché non ho più la forza di tirarmi su.
    
    Tu sei leggermente accaldata, forse un po' stanca ma sicuramente eccitata: te lo leggo in volto e lo sento nell'aria.
    
    Sollevi il tuo vestito, sfili il perizoma e mi chiami a Te con un dito... le gambe ancora non mi reggono ma mi basta strisciare sotto il Tuo sguardo soddisfatto e mettermi in ginocchio per raggiungere con la mia bocca il Tuo fiore profumato e già umido.
    
    ...tra le mie gambe è l'inferno ma tra le Tue è il paradiso... mi inebrio del tuo aroma e comincio a gustare il tuo sapore servendoTi oralmente... l'unico modo che mi rimane nelle condizioni in cui mi hai ridotto con il tuo trattamento alle mie parti basse......
    
    Tu vai in estasi, lancio uno sguardo in alto, al Tuo viso, e Ti vedo rapita... con gli occhi socchiusi che assapori il Tuo piacere, conscia della sofferenza che mi hai appena donato....
    
    E mi inciti dicendo "dai fammi godere con la tua bocca... che è l'unica cosa che potrai usare per un po' per far godere una donna dopo il trattamento che ti ho riservato" e, dicendo questo, esplodi in un orgasmo potente, liberatorio...
    
    Ti lasci cadere sulla poltrona, finalmente rilassata.
    
    Io ancora fatico a mettermi in piedi ma mi trascino fino a Te e Tu mi accarezzi la testa come fossi il Tuo cagnolino.
    
    Ho il Tuo sapore ed il Tuo aroma sul viso, nel naso, sulla lingua, in gola, e sono felice di averti dato piacere con la mia bocca e la mia sofferenza.. 
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