Domenica mattina di sogno e realtà
Data: 21/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: dusty
Domenica mattina. Mi sono appena svegliata. Dalle finestre si intravede la luce del giorno, ma è ancora presto... ti vedo vicino a me, sdraiato sulla schiena, coperto da un leggerissimo lenzuolo. Sento dei mugolii poco chiari provenire dalla tua bocca socchiusa mentre giri la testa da una parte all’altra, forse un brutto sogno. Mi alzo faticosamente per bere un bicchiere d’acqua, cercando di sfruttare al meglio la mia abilità nel non fare rumore e quando torno, mi infilo sotto il lenzuolo con te.Il tuo sonno sembra essersi calmato, appoggio una mano sul tuo corpo, il palmo aperto proprio all’altezza del cuore e la testa sulla tua spalla... non resisto proprio e inizio ad accarezzarti dolcemente il petto, con movimenti via via più ampi, che portano le mie dita sempre più in basso. Hai la pelle accaldata, quel tepore tipico del sonno, sembra quasi più morbida del solito. Arrivo a sfiorare il tuo sesso… lo trovo caldo, duro, prepotentemente duro. Ti guardo sperando che le mie carezze ti stiano svegliando… i tuoi occhi si sono aperti, finalmente posso baciarti. Le mie labbra cercano le tue e subito le lingue entrano in contatto, inseguendosi da una bocca all’altra. Ho voglia di te e a quanto pare anche tu... ti stuzzico, accarezzandoti attraverso la sottile stoffa che ci copre e mentre ti struscio il viso nell’incavo tra la spalla e il collo, inebriandomi del profumo della tua pelle, mi dici che hai fatto un sogno pazzesco.Cominci a raccontarmelo, dicendomi che è il motivo per ...
... cui il tuo sesso faceva già le bizze e che ti sei svegliato per l’eccessiva eccitazione…“Ci troviamo in un bar, tu ed io. Seduti a un tavolino, silenziosi, ci guardiamo appena. Non capisco bene il perché... tu hai quel vestitino marrone scuro, completamente liscio, fatto salvo per una striscia traforata poco sotto il seno. Quando sei in piedi ti arriva al ginocchio, ma sei seduta vicino a me e hai accavallato le gambe, quindi ti scopre anche un bel pezzo di coscia, stranamente abbronzata. Ai piedi semplici sandali intrecciati, i capelli raccolti, anche se un ciuffo ti sfugge e ti copre parte del viso…”Mentre inizi il racconto ti sei messo a sedere, appoggiandoti con la schiena alla testiera del letto e io mi accoccolo contro di te facendomi abbracciare, sperando in un po’ di coccole…“Siamo stati per un po’ così, a osservarci con una strana aria, quasi interrogativa, distante… ma poi... poi ci siamo spostati in una casa, non ho idea di che casa fosse, del perché fossimo proprio lì. Appena entrati abbiamo iniziato a baciarci e toccarci ovunque, con una foga pazzesca, come se non aspettassimo altro...”In realtà, per come è cominciata la giornata, e sentendo questo tuo racconto, forse non ho proprio voglia di coccole... quasi farlo apposta la tua mano sta accarezzando la mia coscia nuda, ridestando concretamente quella voglia che io già avevo mentre tu dormivi. La mia eccitazione inizia a farsi sentire facendomi schiudere leggermente le gambe, dettaglio che non ti sfugge e che ...