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simonetta
Data: 01/01/2019, Categorie: Etero Autore: eughenes
La lezione di salsa era finita da poco e Simonetta si avvicinò a me invitandomi a bere qualcosa.Era Lievemente sudata ed il suo afrore di donna eccitarono la mia attenzione.I suoi seni generosi, su una scollatura abbondante, mostravano due capezzoli erti per il ballo appena finito ed suoi occhi maliziosi mi fecero accettare il suo invito.Parlammo per un�ora davanti ad un vino bianco ghiacciato.Simonetta si massaggiava il collo lamentandosi di dolori alle spalle e mentre accavallava le gambe scorgevo le sue cosce tornite ed immaginavo le sue mutandine sudate sulle labbra calde e bagnate della sua fica.Ogni tanto apriva le gambe, con la scusa del caldo ed intravvedevo i suoi slip neri trasparenti.Simonetta di professione è parrucchiera e le proposi un massaggio al collo in cambio di un taglio di capelli.Continuammo a parlare amabilmente, ma sempre più ammiccanti: le nostre mani si sfioravano e il suo seno si muoveva al ritmo di un respiro sempre più affannoso; quando le sfiorai �casualmente� la parte interna delle cosce dietro il ginocchio, sobbalzò rabbrividendo.Senza dire nulla ci alzammo e ci dirigemmo verso le auto, sapendo che mi avrebbe seguito fino a casa.. senza dire nulla .Aprii la porta e la baciai sul collo, facendo scivolare le mie mani sui fianchi lungo le sue rotondità.Il vestito scivolò a terra, lentamente sfilandosi con difficoltà sui fianchi. In mutandine e reggiseno la accompagnai in camera e la distesi sul letto, iniziando un lento massaggio sulle ...
... spalle.Il reggiseno scivolò e intanto le mie mani si muovevano con leggerezza lungo tutto il dorso, in modo da rilassare i muscoli tesi e ridurre l�imbarazzo.Quando mi parve che si stesse rilassando le misi in cuscino sotto la pancia e versai l�olio profumato sui suoi glutei burrosi, abbassando le mutandine. Mugolò al mio tocco e ne approfittai per far cadere alcune gocce di olio sul solco. Massaggiavo sempre più a fondo e aprivo i glutei e sentivo il profumo dell�eccitazione salire alle mie narici, come mare in tempesta.Volutamente lasciai le mie mani scorrere lungo le gambe, dietro le ginocchia e fino alle caviglie, gustandomi il brivido che provocavo.Piano, piano Simonetta al mio massaggio apriva le gambe ed intravvedevo le sue labbra lucide su una corta peluria nera come la pece.Risalivo piano, ascoltavo i suoi sospiri e quando infilai il mio dito nel lago della sua fica sobbalzò mostrandomi il buchino cosparso di olio profumato.Legai le sue mani dietro la schiena con la cinta dell�accappatoio e proseguii il mio massaggio sui glutei. Il mio dito era sempre più vicino al suo buchino.Sospirava e mi diceva di fermarmi� che non voleva�. ed io sfioravo senza infilare il dito, finchè presi il flaconcino dell�olio e lo spinsi con forza nel suo culo .Sobbalzò urlando, dicendomi che le faceva male. Incurante lo spingevo delicatamente più a fondo e mi chinai sulle sue labbra lucide di umori. Con la lingua lambivo le sue labbra e spingevo la lingua sul suo clitoride. L�afrore che ...