1. Oltre il limite


    Data: 04/10/2017, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Autore: samas2, Fonte: RaccontiMilu

    ... in un cerchio. Per l’effetto illusorio delle luci stroboscopiche quei grandi corpi neri e i loro maestosi peni sembravano avvicinarsi a scatti, con movimenti ipnotici, che osservavo ammaliata. Mi sentivo al centro di un’oscena caccia, in cui io ero la preda ormai senza scampo e loro, i feroci predatori carnivori. L’eccitazione rendeva la mia vagina fradicia. Fui sballottata e spinta al centro della stanza fino ai materassi rivestiti di tessuto plastico e lì fui scaraventata senza tante cerimonie. Mi era del tutto chiaro, quello che si preparava per me. Mi strapparono rudemente i vestiti di dosso e mi tolsero le scarpe. I miei piedi liberati dalla stretta e dal calore soffocante delle calzature esalarono un acre odore, facendo esclamare qualcuno: “Allora anche i piedi di queste troie bianche possono puzzare. Pensavo che alla loro razza superiore non potesse accadere.” Sghignazzarono, divertiti. Provai un sincero imbarazzo.Ero nuda, inerme davanti a quegli energumeni.Apprezzavano il contrasto fra il mio nero pelo pubico e il candore della mia pelle, i loro occhi brillavano. Mi rannicchiai allora, stringendo le ginocchia, celando i miei anfratti e incrociai le braccia sul torace, come a nascondere e proteggere le mammelle. Ripetevo sommessamente:”No, no, vi supplico, lasciatemi, non voglio.” Desideravo lasciarmi andare ed essere presa, ma recitavo la parte di una donna finita lì per caso e per necessità, e terrorizzata, ma, in realtà, fremevo di voglia lussuriosa, percepita ...
    ... come un fremito al basso ventre e sentivo la mia intimità sempre più calda e bagnata.Al vedere il mio atteggiamento, gli uomini si eccitarono di più sentendo crescere il loro potere su di me. Dimentichi del loro presente di uomini d’affari, si tramutarono in primitivi selvaggi arrapati che fiutavano l’odore di una donna in calore, e furono su di me. La preda era ormai ghermita.“Troia, non vuoi sentire dentro i nostri bei cazzoni neri? Non sei qui per questo? Fai la timida? Adesso sei il nostro buco da usare, in tutte le maniere di cui avremo voglia. La schiava sei tu ora, puttana bianca, e noi neri, i padroni.”Mi afferrarono gli arti , che tennero divaricati. Mi sentivo come una bestia in procinto di essere squartata. Pizzicavano e mi schiaffeggiavano i seni, i glutei. Fremetti quando dita brutali esplorarono la mia figa e sussultai quando un dito un dito si insinuò nel mio canale anale. La frequenza del mio cuore e del mio respiro aumentavano tumultuosamente. Ano e vagina erano ora esposti in bella mostra. La preda era immobilizzata, e pronta ad essere sbranata. Lingue saettanti raggiunsero come avanguardie, le mie cavità, lappando, assaggiando il nettare ivi contenuto, facendomi ansimare intensamente. Dapprima mi penetrarono la figa e, quando mi puntarono e sfondarono il culo, con un intenso e spietato affondo, urlai, come forse fa una preda azzannata, ma il mio grido fu strozzato subito da una mano che mi afferrò il volto e mi ficcò in bocca un grosso membro, che succhiai ...