Visita al cantiere
Data: 05/01/2019,
Categorie:
Trans
Autore: cinzia51, Fonte: Annunci69
Questo racconto, risale ad una primavera di molti anni fa. Avevo 15 anni, rd erano passati quasi 2 anni, da quando mario il bidello della scuola mi svergino' facendomi scoprire la parte femminile che covava in me. Da quel giorno, ero diventata cinzia, la puttanella della terza B. Spesso, i compagni di scuola, mi invitavano a casa loro, per studiare, r approfittarsi di me. Solitamente , finito di studiare, cominciava il divertimento: chi si faceva segare, mentre leggeva un giornalino porno, chi preferiva essere spompinato fino a svuotarsi nella mia bocca, ma il piu' delle volte, finiva con me a pecorina sul letto o piegato su un tavolo con il compagno di turno che mi inculava. La cosa non mi dispiaceva affatto, anzi godevo anche io e mi sentivo, quello che volevo essere: una ragazza.
All'inizio della primavera, aprirono un cantiere accanto alla scuola, vi lavoravano 3 operai meridionali, molto volgari, scuri di pelle e muscolosi. Ogni volta che passavo davanti al cantiere, quello che sembrava essere il capo, mi seguiva con lo sguardo e mentre mi guardava, si palpava il pacco. Pensai che forse aveva intuito la mia tendenza, e la cosa mi eccitava non poco.
Se per andare a scuola fossi passato, per il cantiere, avrei accorciato il tragitto, ma avevo un po paura, quegli uomini cosi' maschi mi mettevano, un po paura. Una mattina passando davanti al cantiere, mi cadde una penna a terra. Io per raccoglierla, mi piegai con le gambe unite, come una ragazza. Mentre mi ritiravo ...
... su, sentii la voce di un operaio che diceva: hei ti sei piegato come una femmena. Mi girai per vedere chi fosse, e vidi che si trattava del capo.
Istintivamente gli sorrisi, e lui mentre mi guardava si palpo' il cazzo. Io arrossii e corsi a scuola. Tutto il giorno pensai a quell' uomo. La sua mascolinita' mi eccitava, era chiaro che gli piacevo, e l' idea di essere fra le sue possenti mani mi eccitava. La notte non riuscii a prendere sonno, vedevo quell' uomo cosi' peloso, sdraiato sopra di me, sentivo i suoi peli sulla mia schiena liscia e bianca, e il suo cazzo infilato nel mio culo. La mattina senza indugiare feci un clistere, poi mi docciai e andai in camera di mamma, che era gia" uscita. Scelsi un perizoma rosa, che aveva un piccolo triangolino sul davanti, per il resto solo un sottile cordoncino rosa. Lo indossai, era perfetto. Sopra indossai dei fuseaux lilla, che mamma adoperava per correre. I fuseaux dell' epoca, erano quei pantaloni elasticizzati che oggi chiamiamo leggings. Mi guardai allo specchio, avevo proprio un bel corpicino, alta 1,56 ma proporzionata, e i fuseaux mettevano in risalto il culetto tondo e a mandolino. Misi le scarpe da ginnastica, una maglietta e uscii. Questa volta presi la strada del cantiere. Arrivata davanti alla costruzione, indugiai un poco davanti alla porta. Subito vidi uscire l'uomo. Mi guardo' e disse:" minchia sei piu' carino del solito, trase prendi un caffe' e' ancora caldo trase". Come fui dentro, richiuse subito la porta. Mi ...