1. PROFUMO DI....PIEDINI


    Data: 06/01/2019, Categorie: Sensazioni Etero Lesbo Autore: Tatina, Fonte: RaccontiMilu

    Ore 7.00, suona la sveglia, che palle, un’altra notte agitata, come sempre. Mi giro nel letto, passo una mano sulla mia pancia, ma non è li che voglio andare, mi accarezzo il seno, già turgido, con i capezzoli dritti e piacevolmente gonfi. Poi scendo con la mano, e mi accarezzo il perizoma,che come al solito è bagnato, e non di sudore. Inizio a strofinarmi, girandomi nel letto impazzendo, spingo il perizzoma dentro la mia passerina con un dito, mi volto nel letto e inizio a tirare il perizoma in modo da stimolarmi il clito, poi mi metto a pecora sul letto e come una pazza mi inizio a masturbare forte, solo al clitoride ed in poco tempo vengo travolta da un orgasmo fortissimo. Poi mi alzo dal letto , ho bisogno di fare una doccia. Merda, oggi tolgono l’acqua nella casa!! Dovevo farla prima delle 7.00; porca vacca, ora mi tocca uscire così, col mio corpo che emana chiari profumi di donna, e con i piedini che di certo non profumano di rose. Vabbè mi avvio all’uni, è tardissimo.in metrò mi osservano tutti, ma cos’hanno sempre da guardare???la mia gonna è forse corta? Mi piace ...
    ... essere provocante e maialina, e allora? Mi siedo, senza accavallare le gambe, facendo vedere il mio perizomino nero ma molto trasparente. Un ragazzo mi guarda fisso, ma la cosa mi stupisce, perché non cerca di vedere come sia il mio pelo ,.ma attonito fissa i miei piedini, avvolti dalle mie ballerine nere. Li guarda e noto che il suo pantalone si ingrossa..Poi vedo che si avvicina, oddio penso. Invece si appoggia al palo porta locandina della metro, accanto a me. Quasi mette il suo jeans davanti alla mia bocca, poi si mette contro al palo con le gambe e guardandomi sempre i piedi, prova piacere a sbattere con il suo membro sul palo. Sono talmente vicina che sento l’odore del suo pene, sento il profumo della sua eccitazione, avrei voglia di prenderglielo un po’ in bocca, ma lui pensa solo ai miei piedi. Sono arrivata, è la mia fermata, peccato per lui; mi alzo e gli sussurro all’orecchio “ Non sai cosa ti sei perso e….sapessi come son dolci da leccare!” ; poi scendo di corsa ridendo e sculettando. Lui mi guarda eccitato, ma ormai è tardi, le porte si chiudono ed io mi dirigo in aula. 
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