1. Toilette area di servizio


    Data: 09/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: apbsxmi

    ... una bella sborrata che non facevo da parecchio. Lo abbraccio da dietro rimanendo dentro di lui: non ho voglia di uscire dal suo culo, ci sto benissimo! Poi però il mio cazzo si smolla, scivola fuori dallo sfintere del ragazzo e torna la necessità di fare pipì. Lui è ancora appoggiato con la mano sinistra, davanti al suo braccio sinistro, alla parete ed ha il fiatone.
    
    Lo sposto leggermente ed inizio a fare pipì. Lui mi guarda, un mezzo sorriso, poi mi accarezza le chiappe nude e cerca il mio buchetto che trova subito e mi infila un dito. Mentre sto pisciando il cazzo tenta di risollevare la testa ma riesco a finire di pisciare. Come termino il ragazzo mi infila fino in fondo al culo il suo dito e ricambia il ditalino anale che gli avevo fatto. Il cazzo è mezzo moscio e mezzo duro grazie al lavoro anale del ragazzo. Toglie il dito dal mio culo e mi si mette in ginocchio davanti, prendendomi in bocca il cazzo. Mi due o tre risucchi da pompinara esperta, poi mi abbraccia le chiappe, ritrova il buchetto, infila ancora il dito e mi mi fa un ditalino anali contemporaneamente ad un pompino da manuale. Il mio cazzo è ritornato durissimo ed ho voglia di sborrare. Gli prendo la testa e gli dò il ritmo del pompino. Dopo cinque o sei minuti sento che mi sta montando la sborra, lo avviso che sto per sborrare, lui fa cenno di sì con ...
    ... la testa ma rimane con il mio cazzo in bocca: vuole la mia sborra anche in bocca e lo accontento. Erano anni che non sborravo così tanto e ravvicinato. Beve tutta la mia sborra, mi ripulisce bene il cazzo con la lingua e la bocca, poi si alza e mi accorgo che dove era inginocchiato c'è un lago di sborra: è la mia che è fuoriuscita dal suo culo. Io ho il fiatone, il ragazzo mi sorride, di dice “Grazie”, mi dà un bacio sulla guancia, si solleva mutande e pantaloni, si ricompone. Apre la porta ed esce... io richiudo la porta, mi siedo sulla tazza e riprendo fiato. Dopo qualche minuto anch'io mi ricompongo ed esco. Milano le mani e la faccia, quindi esco dalle toilette. Vado al bancone per ordinare un caffè e l'addetto del bar mi dice “suo nipote mi ha lasciato questo biglietto per lei; mi ha detto che non poteva aspettarla per salutarla perché i suoi amici avevano premura. Prendo il biglietto, lo apro e leggo “Grazie, mi è piaciuto. Spero di trovarti ancora e ripetere la cosa; se passi per Como chiamami così ci incontriamo. Qui sotto trovi il mio numero di telefono”. Prendo il biglietto, lo metto in tasca e penso “settimana prossima sarò a Como... lo chiamerò” poi penso che non ci siamo nemmeno presentati per cui lui non sa come mi chiamo ed io non so come si chiama... settimana prossima proverò ugualmente a chiamarlo.
    
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