1. (t) oro nero


    Data: 14/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Marmarpe

    ... Ero eccitatissimo e cercai di pensare a dove avrei potuto portarlo. Lì vicino c’era una famosa zona di battiate della mia zona. Certo, non era il massimo perché sicuramente ci sarebbero state altre persone, ma al momento mi sembrò la soluzione migliore. E poi erano quasi le 3, difficilmente sarebbe stata molto affollata. In 5 minuti arrivai sul posto con lui che mi seguiva. Parcheggiai e fortunatamente vidi che c’erano solo altre sue macchine oltre alle nostre. Scesi subito dall’auto per addentrarmi nel boschetto che c’è a ridosso del parcheggio. Mentre camminavo mi voltai verso di lui e poi proseguii verso il boschetto. Sentii la sua portiera aprirsi e poi chiudersi in lontananza. Avevo il cuore a mille. Mi fermai nei pressi di uno spiazzo e lo vidi arrivare. La luce della luna penetrava debolmente tra i rami e tra i cespugli. Appena mi vide si fermò. Restammo immobili per qualche minuto. Poi decisi di agire, non potevo lasciarmi sfuggire un’occasione simile. Mi voltai di spalle e mi abbassai pantaloni e mutande, mettendo in mostra il mio culetto liscio, sperando che lui capisse che quello era il mio segnale di via libera. Sentii i suoi passi dietro di me e capii che si stava avvicinando. Dopo pochi secondi sentii il suo respiro sul mio collo e una sua mano che si appoggiava al mio culetto. Le sue dita si fecero strada verso il mio buco e in un colpo solo ne fece entrare due insieme. “Troia!” Mi sussurrò all’orecchio. Io non capii più nulla e inarcai la schiena mettendo il ...
    ... mio culo completamente a sua disposizione. Cominciò a penetrarmi forte con le dita. Ne infilò 4 tutte insieme mentre ansimava forte. Poi si abbassò, sputò sul mio buco e cominciò a leccarlo come fosse una figa. Mi stava facendo godere da matti e avevo una voglia matta di essere scopato da quel toro nero. Sentivo la sua barbetta che solleticava le mie natiche e la sua lingua che cercava di farsi strada dentro di me. Nessuno mi aveva mai leccato il culo in quel modo. Ad un certo punto si alzò e mi fece voltare. Si sfilò la maglietta e la appese ad un ramo. Ammirai per un attimo quello che era stato il mio oggetto del desiderio per mesi: i suoi pettorali ricoperti di corti e ricci peli nero e quella sua pancetta così virile. Mi fiondai con la bocca sui suoi capezzoli, gli leccai le ascelle e lui sembrava gradire perché continuava ad ansimare. Poi però mi appoggiò una mano sulla spalla spingendomi verso il basso per farmi capire che ormai era arrivato il momento di succhiarglielo. Mi misi in ginocchio e lui si apri i pantaloni e lo abbasso fino alle ginocchia. Aveva un paio di slip bianchi sui quali c’era un ampia chiazza bagnata, segno che era già uscito abbondante precum. Cominciai a leccare quella chiazza. Mi aggrappai a quelle natiche così dure e glie lo leccai attraverso gli slip. “Succhiamelo, puttana!” Mi disse lui, facendomi capire che era arrivato il momento di liberare la bestia. Gli abbassai gli slip e mi fermai per un attimo a guardare quel cazzo non lunghissimo ma ...