1. Ci vorrebbe proprio! 1


    Data: 15/01/2019, Categorie: Hardcore, Masturbazione Prime Esperienze Autore: anercos, Fonte: xHamster

    Ho appena finito di parlare al telefono con la mia migliore amica, e sento che oggi avrei proprio bisogno di lei. E' un angelo sceso in terra: piccola di statura, una testa dai mille boccoli dorati ed un paio di occhioni verde-blu profondi e teneri, incorniciati da un volto chiaro e dolce nei lineamenti. Non siamo mai stati insieme, pur avendo condiviso ogni cosa che sia condivisibile, persino il letto (castamente). Ma una cosa so per certo: quando si tratta di sesso diventa un demonio. Come faccio a saperlo? Questa è una lunga storia...Una mattina di Luglio mentre, come sempre, studiavo alla mia scrivania l'ennesimo esamone da portare a Settembre, d'improvviso squillò il telefono ed era lei, Ela, la mia migliore amica. Mi telefonava per aggiornarmi sulle sue peripezie amorose: in sostanza, aveva piantato l'ennesimo ragazzo. Mentre parlava di quello che l'aveva fatta incazzare per cui era giunta all'estrema decisione la interrompo chiedendole se avessimo potuto rinviare quella conversazione alla sera stessa, così io avrei potuto terminare il mio lavoro, nonché lei avrebbe potuto parlare più tranquillamente dei dettagli, dato che saremmo stati vis-à-vis. Quella sera, presa la macchina, passo da casa sua; lei esce, indossa un mini-tubino nero senza spalline, che faticava vistosamente a contenere le sue tette enormi, ed un paio di scarpe con un tacco stratosferico.Non mi lascia nemmeno chiederle il perché di quella mise:"Non dirmi nulla, ma stasera è serata di pazzie!";"In ...
    ... realtà stavo solo per dirti che sei uno schianto..." le rispondo, sentendomi preso in contropiede;"Grazie amore! sei sempre un tesoro quando ne ho bisogno."Io dentro di me festeggio il salvataggio in calcio d'angolo, poi le chiedo dove andare e lei mi dice, come già immaginavo in realtà, di andare al nostro bar: un locale in stile caraibico, con i tavolini all'aperto, dove servono dei cocktail divini, ma fornito anche di tante altre varietà di prelibatezze, tanto da bere quanto da mangiare. Arrivati lì, mi spiegò tutto l'accaduto mentre mandavamo giù un aperi-cena, debitamente innaffiato da dell'ottimo vino bianco.Terminato il racconto – e la bottiglia – alzandosi dal tavolo e roteando in mezzo al grande marciapiede dov'erano i tavolini, con lo sguardo rivolto verso il cielo e con le braccia completamente spalancate, mi dice:"Stasera me ne sbatto di quello stronzo, voglio passare la notte più bella della mia vita e voglio fare stronzate con te." mi urla; questa frase, detta così, nulla diceva, se non che ci saremmo messi di nuovo nei casini, come la notte che entrammo nell'ospedale in costruzione, ma questa è un'altra storia. Allora cerco di convincerla a fare un giretto lì in paese ed andare a casa a dormire, ma lei continua imperterrita:"Andare a casa? Non se ne parla proprio, noi, ora, ci ficchiamo in quel catorcio che tu chiami macchina e scendiamo al mare.";"OK! Andiamo!" le risposi e questo la lasciò molto interdetta perché, nella mia cerchia di amici, ho la fama di essere ...
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