La cagna del Lupo
Data: 17/01/2019,
Categorie:
Lesbo
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Autore: padronedicagna, Fonte: RaccontiMilu
... sentire quell�uomo che non mi ispirava molta fiducia, né mi era rimasto particolarmente impresso, ma continuavo a pensare a me e a come mi ero sentita coinvolta nel fare quello che mi aveva chiesto. Non ci ho più pensato fino a quando 20 giorni fa ho letto un nickname che ha avuto un effetto calamita su di me. Di colpo ho abbandonato tutte le conversazioni, e ho sperato che chi stesse dall�altra parte del monitor mi rispondesse, così è stato. Non ricordo cosa ho pensato in quei momenti, evidentemente non ho pensato. Ricordo solo istinto, solo dita che si muovevano sulla tastiera, e dita che su ordine di quell�uomo autodefinito sadico sono entrate nella mia figa, e poi nella mia bocca. Non ho premuto quel dito dentro, l�ho appena appoggiato, d�altra parte non era mia abitudine farlo, ma ricordo che come un automa quel dito me lo sono infilata in bocca e per la prima volta ho assaporato la mia voglia, e mi è piaciuta. Ricordo poche parole, ma tante sensazioni: curiosità, istinto, voglia, timidezza, paura, sensi di colpa. Senza rendermene conto avevo accettato di giocare, avevo accettato di cedere il mio corpo e la mia mente a quello che da quel momento in poi ho iniziato a chiamare Padrone, a quello che ho iniziato a sentire come il mio Padrone; avevo accettato di sottostare alle sue regole, avevo accettato di diventare la sua schiava. Mai prima di allora avevo provato un�eccitazione così mentale, incontrollata e non ancora compresa. Ricordo l�imbarazzo iniziale ...
... nel chiamarlo �Padrone� e ricordo che alla prima conversazione mi aveva chiesto di tornare presto a casa, non mi è stato possibile. E anche se non avevo un pensiero fisso in mente quella sera, più di una volta avevo pensato a quell�uomo che con poche battute era riuscito a tenermi a bada, più di una volta ho pensato al tono deciso della voce del mio Padrone, che sembrava aver capito al volo cosa volessi, l�aveva capito prima ancora che lo capissi io.Il giorno dopo controllai con curiosità ed apprensione la mail. Mi aveva chiesto una foto, da inviargli entro una certa ora, non riuscivo a capire il perché né capivo il senso della sua richiesta: pretendeva uno sguardo da troia che sapevo di non avere. Era un�attitudine che non mi apparteneva, e ho iniziato a trovare difficile eseguire i suoi ordini. Ho pensato di non essere adatta a questo gioco, ho creduto di non essere in grado di mostrare uno sguardo che esprimesse la mia voglia, forse perché ancora non avevo accettato quella voglia; ancora non avevo accettato di essere diversa da come credevo. Così ho pensato di lasciare. Dopo poche ore, però ero a scrivergli ancora: quello che avevo assaggiato mi era piaciuto, e volevo provarne ancora. Da allora ho naturalmente assunto un temperamento più arrendevole, iniziavo ad accettare il piacere di ricevere i suoi ordini sempre adatti a me, la potenza delle sue parole mi eccitava sempre di più, la sua sicurezza ed esperienza iniziavano a farmi capire che potevo abbandonarmi davanti ...