1. Siamo riuniti


    Data: 22/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Simone Turner, Fonte: EroticiRacconti

    Era un pomeriggio caldo, il primo della stagione. Daniele camminava a passo svelto stringendo a sé il borsone della palestra con il fiato corto dopo la corsa, il lungo viale alberato era silenzioso e deserto. Aveva appena seminato i due ragazzi che lo prendevano di mira ormai da qualche settimana. Di solito lo aspettavano fuori dalla biblioteca o dalla palestra per tormentarlo, apparentemente senza motivo. O quantomeno nessuno che riuscisse a comprendere. Un suv nero rallentò incrociandolo e proseguì per la sua strada. Mancavano solo poche centinaia di metri a casa. Al solo pensiero Daniele iniziò a distendersi. «Ehi!» Gridò qualcuno alle sue spalle. Gli si accapponò la pelle. Non aveva bisogno di girarsi per riconoscere quella voce e sentì distintamente i passi dei due accelerare nel silenzio surreale di quel pomeriggio afoso. Non aveva scampo. Una mano gli afferrò con forza la spalla, intimandogli di fermarsi. Prese un respiro, e con tutto il coraggio che aveva si voltò per fronteggiarli. I due avevano un ghigno stampato in faccia, e mentre uno non accennava ad allentare la presa dolorosa sulla spalla, l’altro si sfregava le mani in anticipazione. Lo avrebbero pestato per bene. Daniele tese i muscoli dell’addome, trattenendo il respiro, e si preparò ad incassare il colpo. Lo stridio improvviso degli pneumatici sull’asfalto li fece sobbalzare e tutti e tre si girarono all’unisono nella direzione di quel rumore inaspettato. Un suv nero procedeva spedito nella loro ...
    ... direzione e in pochi secondi li raggiunse, accostando rumorosamente a pochi centimetri da loro. «Tutto a posto, Dale?» Chiese un ragazzo con spessi occhiali da sole, sporgendosi verso il finestrino abbassato dal lato del passeggero. Daniele non lo aveva mai visto prima, eppure quel ragazzo conosceva il suo nome e lo aveva chiamato con il suo diminutivo, usato solo da familiari e amici. Fu il ragazzo che gli teneva la mano stretta sulla spalla a rispondere. «Certo che sì, vero Dale?» Disse sorridente, calcando il tono sul nomignolo. La stretta sulla spalla si era fatta più forte. «Tutto a posto-» Confermò Dale con una smorfia. «Sali in macchina, ti porto a casa.» Disse il ragazzo sul suv, il suo tono non ammetteva repliche. Allungò un braccio fino alla portiera dell’auto e la aprì dall’interno facendogli cenno di salire. La camicia che portava arrotolata fin sotto il gomito era tesa sui muscoli e una folta peluria scura ricopriva la pelle abbronzata. Dale obbedì senza pensare. Inoltre, qualcosa nel tono di voce di quel ragazzo aveva spinto il suo aguzzino ad allentare la presa sulla spalla, permettendogli di divincolarsi. Appena allacciata la cintura l’auto ripartì facendo stridere le gomme, lasciandosi alle spalle gli altri due ragazzi ammutoliti. «Grazie.» disse Dale appena svoltarono l’angolo. L’auto non accennava a rallentare. Gli alberi nei larghi viali e i rari passanti apparivano sfocati mentre sfrecciavano fra le case. «Di nulla, figurati,» rispose il ragazzo studiandolo da ...
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