1. Ghiaccio bollente.


    Data: 22/01/2019, Categorie: Etero Autore: samas2, Fonte: EroticiRacconti

    La mia coinquilina Vittoria si sarebbe potuta definire come un romanzo, che appena preso in mano, avevi l’impressione di aver già letto, tanto la sua esistenza si dipanava ordinaria e prevedibile. Trentacinque anni, laureata in chimica svolgeva la sua attività presso un’importante azienda, dove era apprezzata per la sua professionalità e serietà. Voci narravano che una delusione amorosa l’avesse relegata nel suo mondo di grigia e insignificante riservatezza, fatta di abiti castigati e antichi, di capelli racchiusi immancabilmente in un severo chignon, di occhi celati dietro occhiali dalla montatura demodè, di orari e abitudini assolutamente immutabili. Questo dicevano le apparenze, ma da sempre coltivo una naturale propensione a perforare la realtà contingente, andando più in profondità per coglierne l’essenza più intima e nascosta. Quella donna, mi piaceva, esercitava in me un’eccitazione bizzarra: ero certo di poter scoprire sotto quella scorza, quel bozzolo difensivo, una farfalla splendida, un fascio di palpitanti emozioni. Nei nostri fugaci incroci coglievo nei suoi timidi sguardi, una luce, un interesse che lei subito celava, abbassando gli occhi. Quel suo riserbo, quei fugaci rossori che le imporporavano il viso mi provocavano una irresistibile attrazione. Dovevo far breccia in quella che poteva apparire una fortezza inespugnabile. Contavo però sulle mie intuizioni che mi incoraggiavano ad aprire quella corazza gelida. Attesi il suo ritorno a casa. Suonai alla sua ...
    ... porta. Aprì l’uscio e mi guardò enigmaticamente, vestita del suo severo tailleur di grisaglia troppo pesante per quella primavera dal caldo incipiente. Ai suoi piedi slippers rosa che avevano preso il posto delle sue scarpe a tacco breve: avevo colto Vittoria mentre principiava la sostituzione della divisa da lavoro con quella domestica. - Mi duole disturbarla ma poiché la mia TV non ha segnale, mi chiedevo se fosse un problema di antenna. Se potessi dare un’occhiata, mi toglierei alcuni dubbi. Scusa puerile, lo capivo benissimo, ma speravo considerasse con interesse il mio approccio. Mi fece entrare e insieme constatammo che tutto funzionava regolarmente. Fingendo perplessità ringraziai, uscii per ritornare dopo un istante tenendo in mano una bottiglia di Cartizze, appositamente tenuta in fresco. - Volevo ringraziarla per il disturbo e bere qualcosa insieme. In fondo siamo vicini da mesi e a mala pena ci salutiamo… Mi fece entrare nuovamente e la luce che vidi balenare nei suoi occhi, dietro le lenti, mi confermò nelle mie convinzioni. Un primo brindisi, un secondo e l’atmosfera si fece meno gelida. Poi, Vittoria si alzò con un gesto che voleva essere di commiato e mi resi conto che non potevo più attendere. Ridussi la distanza fra i nostri due volti. - Vittoria, sai ho pensato molto a te ultimamente. - Il passaggio al tu era il preliminare del mio attacco. - Davvero? - Schiuse dolcemente la bocca appetitosa. Ne percepivo il caldo profumo. In un attimo le nostre labbra si ...
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