1. Contrazioni muscolari impulsive


    Data: 01/02/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... importanti, alla scelta del piacere. Mio e suo.�Scordatelo, non ci penso nemmeno a liberarti. Per me, per quanto mi riguarda e per quello che me ne frega, puoi creparci lì legato a quella sedia� - pizzicandogli di proposito un capezzolo con la punta delle unghie.Ben presto notai che non mi ero necessariamente sbagliata, perché l�erezione stava aumentando.�Ubbidisci, eseguirai il tutto?�. Dopo un attimo di riflessione lui annuì.�Molto bene, bravo, ti sei assicurato una ricompensa, però guai a te se eiaculi prima che abbia finito. Hai capito bene vero?�.Lui annuì rassegnato in modo docile e inoffensivo, scivolando sul suo cazzo mi mossi a rilento gustando lo stimolo appassionato e vivissimo dell�estensione venosa e irregolare, che s�inseriva con dei colpi sempre più rapidi e decisi negli anfratti umidi del mio corpo, mentre godendo a ripetizione stretta contro il suo corpo sconvolto gli seviziavo i capezzoli con le unghie. Voltandomi cambiai assetto godendo in maniera incontrollata e urlante del mio orgasmo più raro e pregiato, del mio orgasmo preferito mai bramato finora. Traballante e rattrappito, ormai prossimo ad un apice inarrestabile e autonomo me lo sfilai dal corpo, inginocchiandomi fra le sue gambe ormai concilianti e disciplinate e ...
    ... disposte a tutto, inserii senza fretta il vibratore fino in fondo, godendo delle contrazioni incontrollate della mia fica gocciolante mentre lo osservavo, inarcato e mugolante tollerare il dolore. Accogliendolo in bocca cominciai a possederlo in maniera indolente, dopo accelerai al ritmo dei suoi gemiti trattenuti e imbavagliati dal tessuto che aveva in bocca, perché fu la fine.La sua abbondante sborrata era stata consistente, impetuosa e lattea, che io assaporai peraltro in maniera golosa leccandomi le labbra da quei deliziosi rigagnoli nondimeno insubordinati e schivi, mentre ogni cosa sia dentro quanto fuori, ritrovava la propria collocazione nel vagheggiato spazio terreno della propria proporzione e della propria natura.Voltandomi verso la finestra lo guardai, perché attualmente mi scrutava. Io gli avevo dispensato pensieri e desideri carnali insoliti, forti e penetranti, che lui da tanto tempo aveva espressamente manifestato, stavolta avevo deciso e mi ero sbizzarrita divertendomi a modo mio in maniera radicale.Era stata in verità una contesa diseguale, un duello squilibrato, impari, effettivamente ad armi dispari, questo però lo sapevamo entrambi. Trascurandolo e squadrandolo in maniera silenziosa tirai le tende e poi sorrisi.{Idraulico anno 1999} 
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