1. Il diario osceno di mia madre


    Data: 04/02/2019, Categorie: Hardcore, Sesso Interrazziale Tabù Autore: antonio-fusco, Fonte: xHamster

    ... estasiata annuì, io continuai “mamma, lo sai che sei una grandissima troia”, la troia ancora più estasiata annuì.Che bello, finalmente avevo il coraggio di dire in faccia a mia madre quello che pensavo di lei, e la cosa più bella e che lei non si offendeva, anzi, si arrapava sempre di più, la vacca.Il nigeriano, intanto, continuava a chiavarla alla grande, “attento a non godere ancora, ricordati che devi sfondarle il culo” gli dissi.“E chi se lo scorda, la sto già preparando, guarda”.Con il dito medio le stava stuzzicando il buco del culo.“Adesso è pronta e me la inculo a sangue” minacciò il mandingo.La posizionò pancia in sotto, si distese dietro di lei, aveva gli occhi rosso fuoco, per un attimo mi fece quasi paura, pensai ma questo me la sfonda veramente, ma la cosa mi fece salire ancora di più la libidine al cervello, adesso non aspettavo altro e lui poggiò la cappella, grande quanto una palla da biliardo, all’ingresso del buco nero e senza nessuna delicatezza, anzi in modo bestiale, le sprofondò in culo tutta la sua enorme mazza.La vacca, facendomi impazzire di goduria, urlò dal dolore ma subito dopo l’atroce dolore svanì, cominciò ad accarezzarsi freneticamente la spacca e mi invitò, “dai mettimelo in bocca, godiamo insieme tutti e tre insieme”.Non me lo feci ripetere due volte, le presi il viso tra le mani, lei spalancò le labbra, le ficcai in bocca il cazzo fino a che la cappella non raggiunse le tonsille, “adesso succhia bocchinara, tra poco ti allaghiamo, lui il ...
    ... culo ed io la bocca, così come piace alle puttane come te, è vero zoccola?”.Non mi rispose, ormai era completamente fuori di se, non capiva più niente, era tutta intenta a godersi le due mazze che le sprofondavano in corpo.Guardai il negro, un cenno d’intesa, entrambi accelerammo i colpi econtemporaneamente le riempimmo il culo e la bocca di una quantità enorme di densa e calda sborra.La stronza che aveva intensificato il ditale cominciò a dimenarsi come una indemoniata, poi di colpo si irrigidì, urlò e venne abbattendosi sfinita sul divano.Andai a guardare il culo di mia madre, il suo buco nero adesso era una caverna da dove colava un rivolo di sperma, che visione arrapante.L’amico si rivestì, salutò la baldracca dandole un morsetto sulle chiappe, “vedoche ti è piaciuto, quando mi vuoi tuo figlio sa dove sono”, l’accompagnai allaporta, quando tornai la puttana giaceva ancora sul divano, e mi disse “vieni quitesoro”Mi sedetti sul divano, aveva gli occhi bassi, non aveva il coraggio diguardarmi in faccia, mi chiese “adesso cosa penserai di me?”.Le sollevai il viso in modo da guardarla diritto negli occhi, e le dissiparlando lentamente, scandendo bene le parole, “penso che tu sia una STRONZA, una PUTTANA, una VACCA, una PORCA, una DEPRAVATA, ma proprio per questo mi piaci da morire, io l’avevo sempre sospettato ma oggi me lo hai confermato con i fatti, meglio così, adesso, stando così le cose, non solo ti continuerò a fottere come prima e più di prima ma inoltre ti procurerò tanti ...