1. La storia di Lyril - Frusta e lacrime


    Data: 04/02/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: lyril

    ... mi fece provare una ad una infierendo sulle ferite già presenti dal giorno prima aprendole senza pietà... Nonostante il dolore resistetti fino alla fine ma, all'ultima vergata, caddi dalla cavallina. La mia presenza lì era ancora desiderata. Mi voleva sentire urlare dal dolore per orgasmi così potenti che nemmeno sapevo esistessero. Mi rimise sulla poltrona ginecologica. Per iniziare 4 hitachi governavano il mio piacere: 2 sul clitoride e 2 sui seni così da eccitarmi al massimo. A lei non importava quanti orgasmi avevo...non le interessava. Voleva vedermi urlare dal piacere. Montato due dildo horse sulle due macchine del sesso cominciò a farmi scopare...prima alternati poi insieme fino al massimo della potenza... Ormai non capivo più niente ero un fascio di emozioni ed esplosi tra squirt e lacrime fino a implorare di smettere. Inutile implorare: lei non voleva, anzi cambiò le teste dell’hitachi mettendo quelle chiodate così da aumentare il dolore. Cambiò pure la testina nella sex machine che lavorava nella figa: ci mise la spazzola del wc e pompò sempre di più. In alcuni momenti pensavo che mi si staccasse la pelle, invece mi eccitavo sempre ...
    ... di più...ormai ero alle stelle. Continuai ad implorarla sperando che finisse presto. Ma speravo inutilmente. A quel punto riattivò anche la Sex machine con il dildo horse nel culo e li fece andare in simbiosi portandomi a squirtare di nuovo e a svenire per le troppe emozioni. Il mio riposo durò poco. Mi svegliò con un secchio di acqua ghiacciata dicendo che le cagne non riposano finché la padrona non è servita. Mi slegò, mi mise a pecora e mi ordinò di scoparla con un morso/dildo. Mentre io lavoravo con il suo odore che mi pervadeva, la sua sottoposta mi scopava a sua volta… Quando finalmente la padrona mi squirtò in faccia mi ordino di ripulire tutto come fanno le cagne. Mentre eseguivo quest’ordine la sottoposta continuava a guardarmi frustandomi di continuo…. Avevo ormai la bocca e il corpo che non capivano più nulla nella confusione di sapori, odori e dolori che invadevano il mio corpo. Mi disse che i miei servizi per loro erano finiti e mi riportò alla mia cella...dal mio padrone...dove finalmente ero a casa... Il mio padrone tanto duro...l'unico padrone che voglio servire... ...ben addestrata e pronta a servirlo quando lui lo vorrà... 
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