Due borsisti, il mattino dopo
Data: 05/02/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Aioria, Fonte: Annunci69
seconda parte, nomi sempre inventati per rispettare privacy
Abbiamo dormito abbracciati, anzi, io accoccolato sul suo petto quasi a far le fusa e lui che mi
abbracciava mentre tenevamo le gambe intrecciate. In effetti ci eravamo solo presi una pausa per
rilassarci, erano solo passate un paio d'ore da quando avevamo dato sfogo ai nostri desideri.
I miei ormoni, comunque, si erano fatti sentire per primi e dopo aver aperto gli occhi non ho potuto
fare a meno di scostare il lenzuolo che ci copriva solo parzialmente e scivolare fino al suo
bellissimo cazzo che mi stava invitando, ancora una volta, a dargli piacere.
Stefano era ancora addormentato, ma dopo poco si è risvegliato assieme al suo cazzo e come
quest'ultimo si è rizzato grazie al bocchino che gli stavo facendo.
"Dovresti svegliarmi così ogni mattina, eheh", non avrei voluto sentirmi dire altro. Mentre lo facevo
godere vedevo che nei suoi occhi lo sguardo era diverso, più languido, più rilassato della notte
precedente e questo ha portato me ad avere uno sparkling, come una scintilla di differente desiderio.
Dalla cappella ho iniziato a ruotare sul glande, scoprendolo molto bene. Poi giocando col frenulo
sono sceso sull'asta, su e giù diverse volte con la lingua a spatola, poi di nuovo in cima titillando
con la punta della lingua, una piccola torturare che lo faceva gemere come non mai.
Ma non mi bastava, volevo molto di più, volevo vederlo godere molto di più.
Scesi con la ...
... bocca sulle palle, prima dentro una alla volta e poi entrambe, ciucciarle bene,
gustarmele, soppesarle con la lingua, ma ancora non era abbastanza, quindi ancora avanti sul
perineo, fino al buchetto. Qui, tra i peli e l'odore di maschio, persi il controllo. Iniziai, letteralmente,
a limonare col suo buchetto molto stretto fino a farlo allargare dal piacere. Rotazioni della lingua,
punzecchiature e mordicchi coi denti, spatolate a lingua piatta e lenta...tutto era lecito per appagare i
nostri desideri. Dopo diversi minuti lo scopo era raggiunto, i vicini stavano di nuovo sentendo forti
gemiti di piacere ed io ne ero solo esaltato. A questo punto potevo fare solo una cosa. Era il
momento di lubrificarmi il cazzo e sparare il missile a destinazione.
Sputai un paio di volte sulla mia asta in tiro al massimo e iniziai a sditalinare Stefano. Non oppose
alcuna resistenza, era troppo arrapato e il suo ano lo dimostrava.
Appoggiai la cappella turgida e
dopo averlo sfregato un po', il buchetto si dilatò come a voler facilitare il passaggio. Inizialmente
era comunque stretto, ma i residui di vino, stanchezza e gli ormoni impazziti aiutarono molto e dopo
pochi istanti di adattamento il mio cazzo era completamente dentro di lui. Le sue gambe aperte e
stese su di me, i suoi piedi all'altezza della testa. Non resistetti e iniziai a morderli e leccarli mentre
lo penentravo molto dolcemente. Le espressioni sul suo viso erano impagabili, sembrava in ...