1. Un cattivo compleanno (Completa)


    Data: 06/02/2019, Categorie: Masturbazione Prime Esperienze Tabù Autore: revius

    ... davvero fare una stima. Di sicuro lui eracompletamente infoiato; sembrava desiderare di fondere il suo respiro col mio, continuando a baciarmidisperatamente. Dal canto mio, gli carezzavo la schiena bella che aveva, portando le mani sino alle scapole e poidi nuovo giù, alle reni. Quando abbassavo le mani, pian piano mi avvicinavo al culetto che, sapevo, aveva bello edopo una infinita serie di carezze, alla fine insinuai le mani sotto l'elastico del pigiama e gli carezzai i glutei. Fucome mostrare il frustino al cavallo: si avvinghiò al mio collo e cominciò a baciarmi con ardore, tirandomi i lobidelle orecchie coi denti. Non stava forse esagerando? Cominciai a sentirmi stanco da morire: l'alcol, il sonno,l'eccitazione... Tutto mi stava davvero facendo sprofondare in una stanchezza mortale; avrei voluto dormire. Eppurevolevo giocare ancora un po'. Sentire il sedere di Marco sulle mani mi insegnava le delizie che avrei assaggiatoquando avrei fatto l'amore la prima volta con una donna. Il culetto di Marco era bello sodo, morbido ed elastico. Unsogno davvero. Ogni tanto facevo scorrere un dito nentro al solco dei glutei, indagando sul buchetto e lì dove piùavanti si trovano i testicoli. Un paio di volte sentii le contrazioni anali sul mio dito, segno che strusciandosi su di me,Marco stava provando molti impulsi orgasmici. Eppure qualche sospiro profondo sfuggiva anche a me; quando michiudeva la bocca con la sua, dopo quel contatto di labbra così intenso sentivo il pene ...
    ... inturgidirsi ancora di più e ilrespiro farsi profondo. Doveva trattarsi di una sorta di reazione fisiologica, perché davvero non ero per nulla attrattosentimentalmente da lui; mi sentivo in qualche modo freddo, distaccato, anzi; un distacco che prende quando unmomento non lo si vuole sentire mancando le chiavi di codifica.Ecco, forse lo facevo per lui. Volevo donargli il mio affetto e, crudelmente, fargli fare un'esperienza di cui in futuro sisarebbe pentito amaramente. Io sapevo già che non mi sarei pentito, perché recitavo, anzi, sperimentavo l'amoretra maschio e maschio, dopo anni di sostanziale tensione sentimentale con Marco. Probabilmente lui midesiderava, ma non osava di fare il passo decisivo. Lo feci io, spudoratamente, trascinandolo in un gorgo di lamepiacevoli.In realtà misi a fuoco questi pensieri l'indomani mattina, facendo colazione. In quei momenti ero guidato dallameccanica del gioco e mi ci abbandonavo. Decisi meccanicamente di baciargli il petto; lo feci discostare un pocoe presi a baciargli i capezzoli che aveva piccoli e ora turgidi per causa della mia lingua; la sua pelle era molto lisciae i pettorali ben sviluppati che aveva mi davano l'impressione di un seno, anche se troppo duro. Baciandogli icapezzoli lo guardavo negli occhi, anche se la penombra rendeva la cosa quasi inutile: erano quattro fosse nereche si sfidavano nel vuoto.A un certo punto gli dissi: "Marco, sono a pezzi... Vorrei dormire, sono davvero stanchino... Ti va?". Lui mi risposecon un bacio ...
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