Un cattivo compleanno (Completa)
Data: 06/02/2019,
Categorie:
Masturbazione
Prime Esperienze
Tabù
Autore: revius
... sta che se l'era praticamente fatta sotto. Per un po' di tempo stette con un ridicolo cerotto sopra alla ferita.Ed eccolo di nuovo in lacrime vicino a me, in quella notte così blu scuro. Nella sua stanza le uniche fonti diilluminazione erano i led del videoregistratore e dello stereo che debolmente mandavano i bagliori azzurrognolidello stand-by. Io non sapevo che fare. Mi ero messo di fianco, con una mano a sorregermi la testa e l'altra sullapancia, guardando Marco che si disperava per la sua ridicola tragedia. A un tratto pensai di confortarlo e glicarezzai la guancia. Non gli avevo mai toccato la guancia: era morbida, ma si sentiva la punta della barba che giàricresceva. Col pollice accennai una carezza, ma tenni la mano ferma, in quel contatto, pensavo, per trasmettereserenità o, che ne so, pace. Ero un guru? No. Lui non reagì, comunque a quel tocco. Ebbi paura di passare per unoche compatisce, una di quelle persone che dicono "poverino, forza, non è successo nulla", ma poi non gliene freganulla, se uno sta crepando sul serio. Così ritrassi la mano e lo fissai. Ma a me ne fregava qualcosa? Devo dire di sì,perché lui era realmente disperato e mi sentivo partecipe del suo smarrimento così intenso. Anche se intantoaveva smesso di piangere visibilmente, il suo respiro rimaneva agitato e aveva riportato l'avanbraccio sugli occhi,forse per vergogna di essersi lasciato andare così. No sapendo come comportarmi, gli dissi una cosa sincera:"Non vergognarti Marco... Capita, di ...
... essere affranti, no? Siamo amici, anche se non ci siamo mai lasciati andare aesternazioni così...". Non disse nulla. Solo un "mmmh..." di assenso, per farmi capire che era d'accordo. Iocontinuavo a fissarlo e pensavo a quanto fosse carino il suo volto, dai tratti così femminei. Pensai che era una nottecosì assurda; pensai a lui che con fare da spiritato mi chiedeva di rimanere per la notte. Chinai la testa e appoggiai le labbra sulle sue, un po' di traverso.Era il mio vero secondo bacio. La prima volta avevo baciato una inglese bellissima, bionda con occhi azzurri.Adesso baciavo un biondino con occhi castani. Tenni le labbra sulle sue, senza muovermi; solo i nostri nasirespiravano in modo un po' fremente: l'aria veniva aspirata ed espirata con un soffio che sapeva di grecia antica.Con un piccolo movimento incavai il mio labbro inferiore sotto il suo superiore e schioccai il bacio col classicosuono languido. Poi ripetei l'operazione altre volte, sempre delicatamente, come se stessi baciando una farfalla.Sentivo il cuore che andava velocissimo, ma non tanto per l'emozione, quanto per la fatica di respirare, tenermi inequilibrio di traverso sopra i lui e non romprere quel momento così particolare. Pensavo anche che da un momentoall'altro mi avrebbe potuto aggredire e picchiarmi, ma sembrava paralizzato. Solo il braccio, era scivolato dietro lasua testa e mi fissava con occhi socchiusi, persi nel vuoto. La sua espressione era neutra. Teneva la boccaleggermente aperta, ma mi fissava, ...