1. Pettegolezzi vani


    Data: 07/02/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Molte persone dicevano che per conquistarti sarebbe bastato passare a prenderti placidamente sotto casa con un�auto nuovissima di grossa cilindrata, portarti a cena in un ristorante esclusivo e raccontarti d�abilità lavorative, di bravure professionali e di competenze economiche per tutta la sera, in seguito esibirti per caso il contenuto del portafoglio lasciando una cospicua mancia al cameriere, e naturalmente offrirti la cena accompagnata con un costoso vino d�annata, in seguito portarti in un locale all�ultima moda pieno di gente altolocata, azzarderei dire d�un assodato livello, poiché soltanto così ti saresti concessa. Da come ti delineavano tu eri proprio un�accanita ambiziosa e assetata donna.Dicevano in aggiunta a ciò, commentando in maniera maldicente, ostile e perfida, che finora la tua agenda comprendeva soltanto individui d�alto lignaggio come avvocati, banchieri, dentisti, medici, notai, imprenditori e produttori di vario genere, e che non si poteva scendere al di sotto di questa stirpe altrimenti ci sarebbe stata l�esclusione. Proclamavano che ti trattavi bene e che pretendevi solamente il meglio, anche se qualche volta di sfuggita t�ho notato in qualche locale seduta con uomini poco attraenti, grassi, pelosi o senza capelli, con le mani unte e la fronte raggrinzita. Uomini, in verità, che paragonandoli a quelli che frequentavi non avrebbero potuto nemmeno pulire il tacco d�una delle tue bizzose e bizzarre scarpe, sempre all�ultima moda, sempre diverse, ...
    ... originali, stravaganti, ma in ogni caso bellissime. Tu solamente potevi proporre quella mercanzia così sfarzosa, giacché &egrave concesso a poche donne osare, dal momento che tu eri una di quelle saltuarie e rare femmine che poteva espletare tale portamento. Precisavano che sotto sotto eri una puttana d�alta discendenza, una facilona, un�incostante e per di più superficiale, una che mirava spiccatamente alla bella vita e a null�altro. Probabilmente lo riferivano gli stessi individui che tu incrociandoli non li ritenevi interessanti, dei quali non ricambiavi neppure i loro sguardi ingordi e insaziabili, che trovavi privi di significato, oppure che gli stessi apparivano ignobili e obbrobriosi persino evitando di salutarti.Tutti enunciavano marcatamente che la tua era unicamente un�adombrata quanto sottintesa apparenza, un mascherato ma convincente sfoggio per raggiungere in definitiva i tuoi personali scopi, per il fatto che bastava toglierti il trucco e quei vestiti di lusso, impedirti magari d�andare dal parrucchiere e al centro estetico e anche in palestra ogni settimana, per scoprire che in fondo non eri poi tutta questa meraviglia che si divulgava in giro, che sapevi soltanto mostrarti al meglio, ma che eri distante dall�esserlo veramente. Spiegavano simboleggiando tutte queste questioni con animosità e livore, per tutto il tempo che io t�osservavo con dovizia da lontano, giacché mostravo di non interessarmi alle calunnie, alle critiche e alle insinuazioni estraniandomi ...
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