Le mogli degli altri - 2
Data: 08/02/2019,
Categorie:
Voyeur
Autore: LonelyDickens, Fonte: EroticiRacconti
... viaggiando a mille. Vorrei davvero saltarle addosso e farle tutto ciò che desidera ma mi trattengo “Va bene” le dico “domani sera preparati che vengo a prenderti e … vediamo dove ti porto. Qualcosa mi verrà in mente” “Grazie” mi dice prendendo la mano Anni fa, ricordo di essere stato turbato da un uomo rozzo e dall’aria viscida. Avevo una bicicletta da riparare e un paesano, che frequentava lo stesso mio bar, mi fece il nome di tale Odino, meccanico di biciclette e tuttofare che viveva, solo, in una vecchia casa a una decina di kilometri dal nostro paese. Ricordo che sono andato a casa sua assieme a mia moglie per riprendere la bicicletta riparata e questo individuo scrutava mia moglie con sguardi da perverso. Ricordo che mia moglie mi aveva riferito, una volta tornati a casa, che, mentre io ero intento a verificare il lavoro eseguito sulla mia bicicletta, quell’Odino le aveva mostrato la lingua passandosela in modo inequivocabile sulle labbra come a volerle dire “se vuole, bella signora, gliela lecco per bene …”. All’epoca quest’uomo avrà avuto una sesantina d’anni. Ora, sempre che sia ancora in vita, dovrebbe essere sulla soglia dei settanta. Non so perché, ma mentre Sabrina pronunciava le parole “…voglio essere maltrattata da una persona, magari sporca, indecente, volgare…” la mia mente mi ha subito fornito l’immagine di quel tale Odino, visto qualche anno fa e mai più rivisto dopo allora. Pertanto il mio piano è quello di portare la moglie del mio amico in dono a ...
... Odino cosicché egli possa sfogare il suo istinto più animalesco. Passo a prendere Sabrina all’ora prestabilita. Lei scende indossando un completino da paura. Gonnellina svolazzante e camicetta bianca sbottonata sul petto e occhiali scuri da diva. E’ bellissima! “Ciao” mi saluta salendo in macchina “tutto bene?” “Si. E tu?” le chiedo a mia volta “ripensamenti?” “Sono tutta tremolante dalla paura, ma eccitata. Andiamo! Ma dove mi porti?” mi chiede “Sorpresaaa!” Arriviamo alla casa di Odino. E’ tutto esattamente come me lo ricordavo. Entriamo con la macchina nel piazzale davanti la vecchia casa. Scendiamo dalla macchina. E ci avviciniamo alla porta d’ingresso. “Tesa?” le chiedo “Abbastanza” Suono il campanello. Attendiamo. Dopo qualche istante si sente da dentro casa il rumore dello sciacquone. Forse abbiamo beccato Odino nel pieno delle sue funzioni biologiche. Sentiamo una presenza avvicinarsi alla porta. La porta si apre. E’ lui. Odino. E’ più o meno come lo ricordavo, forse con qualche ruga in più e qualche capello in meno. Per il resto, gli stessi occhiali, le stesse mani forti, deformate e sporche dal lavoro, una canottiera con qualche macchia qua e la, un pantaloncino corto stile giocatore di tennis degli anni 70 e delle ciabatte di plastica che richiamano gli stessi anni dei pantaloncini. “Prego” ci dice “Bisogno?” Non ero preparato a esordire con un discorso per spiegare la ragione della nostra visita. Un po’ imbarazzato, giro la testa verso Sabrina come a cercare la sua ...