1. Asia un amico e il suo Racconto di una Roma diment


    Data: 12/02/2019, Categorie: Anale Trans Gay / Bisex Autore: asiatrav82, Fonte: xHamster

    Primi anni ottanta, roma piazza dei cinquecento di fronte stazione termini, un carnaio, ritrovo conclamato di omosessuali alla ricerca di carne fresca, nelle vie limitrofe, un altro carnaio di puttane durante il giorno e di travestiti la sera, si danno il cambio negli stessi luoghiMa ora è pomeriggio, Roma in primavera è speciale è la migliore stagione di Roma.Ci faccio il militare e infatti sono in divisa e sto rientrando in caserma dopo il servizio, manca poco all’orario della mensa, magari mangio e poi mi cambio per la libera uscitaFermo al semaforo in attesa dell’avanti per attraversare in mezzo a un sacco di gente , in attesa del verde per attraversare veloci, mi guardo intorno sono abbastanza alto e molti sono piu bassi, guardo aventi verso il verde che tarda e qualcuno mi tocca la spalla, come un dito premuto con forza per un attimo, mi giro di s**tto, nessuno a parte la gente indifferente, tranne che a due metri da me due occhi duri, fissi, di un intensità come non ne avevo mai visto, ma è a due metri non puo essere stata lei. Lei?? È palesamente un travestito, ha in testa una parrucca nera lunga, il viso maschile.Mi rigiro sbalordito, guardo aventi, possibile che la forza e l’intensità di quello sguardo mi abbia toccato fisicamente la spalla? eppure sono sicuro di aver sentito un dito toccarmela, rapido e deciso. s**tta il verde, perplesso, attraverso la strada lentamente, la folla scorre ai miei lati e mi supera, incrociando quella di fronte.Arrivo dall’altra ...
    ... parte la folla si dirada, eccolo mi ha superato, giacca grigia gonna, calze nere tacchi a spillo capelli neri o parrucca lunga, è bassa, penso senza tacchi ancora di più, cammina davanti a me qualche metro, sculetta esageratamente, nonostante i tacchi il culo non è molto alto.Facciamo la stessa strada, attraversiamo piazza dei cinquecento sempre alla stessa distanza, tra la gente lei ancheggia vistosamente e io la guardo, chiedendomi sempre di quello sguardo e del suo potere, chiedendomi sempre di come fosse possibile, sorrido è quasi comica nel suo ancheggiare, mantengo apposta la distanza.Arriviamo all’altro angolo, la piazza è finita un altro incrocio un altro semaforo , gli alberi sono finiti di fronte palazzi e la strada che mi porta in caserma, lei gira a sinistra, ignora l’incrocio, mi fermo indeciso , attraverso? Oppure la seguo? torno alla mia normalità, o seguo l’istinto della curiosità?Lei gira la testa appena, come ad assicurarsi che la seguo, vede che sono fermo al semaforo e che sto per attraversare, strano le sue spalle si abbassano un po’ ancheggia di meno, quasi fosse delusa, attraverso e all’improvviso decido, giro anche io ma sull’altro marciapiede, la seguo dall’altra parte della strada, accelero leggermente, lei ormai è parecchi metri avanti, ora cammina quasi normale per quanto le possano consentire i tacchi, adesso sono sicuro, è delusa, percorriamo cosi alcune centinaia di metri, si gira per attraversare e mi vede, è sorpresa, cacchio è proprio un uomo ne ...
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