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Luana: la sveltina in macchina
Data: 14/02/2019, Categorie: Etero Autore: alybas
Storia vera I ricordi quando eccitano stimolano. Ho recuperato molto di me nello scavare dentro una mia vecchia libreria….appunti, fotografie e storie, oggetti dimenticati che celano spesso passioni mai sopite definitivamente. Quando riscopri il tuo passato e ti trovi a rileggere sensazioni ed emozioni e la memoria ti ritorna...accade che ti ecciti come quando ho letto i miei appunti...il mio diario...della sveltina con mia cognata al ritorno da un viaggio, Luana…..lei era venuta a prendermi alla stazione con la sua piccola macchinetta. Si le vibrazioni provate durante il tragitto dalla stazione a casa e lei che non aveva mai perso l’occasione di eccitarmi. Sempre vestita in maniera provocante e sempre in grado di inventare cose nuove…... Luana che ostentava una sicurezza e una confidenza incontrollabile. Quel giorno lei aveva un magnifico pantacollant in pelle elasticizzata, attillato, che come al solito aderiva al suo magnifico culo e un top che generosamente faceva intravedere il suo decolleté. Arrivammo felici alla macchina. Laura sorrideva, si vedeva che era fremente. La macchina era partita ma come immaginavo la destinazione non era casa mia, sorridendo mi disse che voleva sentirlo dentro e consumare una sveltina. Non potevamo fare altro vista la tarda ora. Le chiesi di fermarsi e si fermò, mentre io tolta la cintura di sicurezza iniziavo sempre più a carezzare la sua micia ora con tutte e due le mani e lei chiese inutilmente cosa stessi facendo. Lo sapeva cosa stavo ...
... facendo. Il luogo in cui eravamo era isolato e questo mi spinse a riversarmi su di lei al posto di guida mentre lei tratteneva ancora il volante iniziai a limonarla. Sentii del disappunto in lei, vidi che cercava di irrigidirsi. Volevo fotterla e anche se non sapevo come in quella macchinetta così piccola qualcosa avrei inventato. Cercò di dirmi no, mentre io le sfilavo il top e le abbassavo le coppe del push up, ma erano parole al vento. Apprezzavo un certo tentativo di resistenza che Luana sapeva sempre attuare e me ne compiacevo, ora provavo una certa sensazione soddisfacente nel prevaricarla, nel violarla, speravo che questa sua ribellione durasse almeno per qualche momento. Lei era piccola ma era piena, florida, tutte curve. Luana cercava di dimenarsi ma la posizione di guida la costringeva a non potersi muovere più di tanto. L’avevo svestita della parte superiore e beneficiai anche dei suoi capezzolotti che lasciando la sua bocca violata dalla mia lingua erano sotto assedio. Ricordo il loro sapore vanigliato. Lei non poteva fare niente se non rispondere si alle mie incessanti richieste. Avevo aperto i miei pantaloni e mi facevo toccare, mentre io tuffavo le mie dita in un vero lago di umori. Un pozzo a cui io attingevo. Sentivo i suoi capezzoli stretti in una morsa. Rifletto ancora su quanto possono dar piacere le dita quando sono ben guidate. Era eccitatissima anche se non voleva darlo a vedere. L’eccitazione era massima, in quella situazione in cui eravamo potevamo ...